Nebbie e dintorni

Di serenità ed inquietudini.


Matteo stai sereno. 19 febbraio 2019
La decisione dei giudici di Firenze di mettere agli arresti domiciliari i genitori di Matteo Renzi é 'discutibile', certo; tanto quanto è discutibile quella dei giudici del tribunale di ministri di Catania di chiedere al parlamento di processare una politica, indicando Matteo Salvini quale protagonista e solo responsabile della decisione di fermare a bordo della nave Diciotti i colpevoli partecipanti alla lotteria dei naufragi organizzati dai criminali scafisti.Non vi sembri un tentativo di 'misiar 'e verse', equiparando provvedimenti diversissimi tra loro per fattispecie di reato. In realtà, quei due provvedimenti giudiziari hanno una evidenza comune ed è l'affanno della magistratura nell'inseguire i fatti e i protagonisti della politica per inchiodarli alla croce di supposte colpe che il prosieguo dell'iter giudiziario dirà, verosimilmente, cervellotico e indimostrabile, mandando assolti gli imputati.E' la magistratura ad uscire con le ossa rotte dai due eventi comparati: il voto degli iscritti alla 'piattaforma Rousseau' - che afferma il principio sacrosanto che 'non si processa una politica di governo' – e quello che manda Matteo Renzi sul proscenio a dire che vogliono colpire lui e la sua politica e che, se lui non fosse stato il Matteo Renzi che sappiamo, leader politico rampante e vincente per anni due, i suoi genitori avrebbero goduto di una serena vecchiaia e nessun giudice a perseguirli, come, invece, è avvenuto.Matteo, stai sereno. Finirà che il 'tribunale del popolo' chiederà a gran voce che si processi una certa idea di magistratura che mette le incaute dita sulle piaghe della vita pubblica senza troppo preoccuparsi delle conseguenze democratiche, e del fatto che, alla fin fine, le sentenze si recitano 'in nome del popolo italiano'. Già.E se quel popolo ha votato un politica e un governo che la sostiene, forse quei giudici dovrebbero 'farsene una ragione'.