Nebbie e dintorni

La guerra direttamente in bolletta.


Dunque abbiamo un finale allineamento tra le sanzioni che subiamo, noi storici 'leoni da tastiera', su facebook da parte di strani giudici monocratici nominati da Zuckenberg e celati negli interstizi dei tasti che premiamo e le sanzioni decise unilateralmente dal Baiden contro Putin-il-bullo - e imposte obtorto collo ai succubi partners europei, ma più a noi cittadini direttamente in bolletta.E ascoltiamo in tivù i discorsi reboanti e detti con perfette facce di tolla dai ministri degli esteri (il nostro in primis, apprendista stregone diligente e faccetta televisiva da primo della classe) e dai grandi leaders europei e granbritannici che ci prefigurano l'ennesimo crollo delle economie mondiali dopo quello del biennio pandemico.Della serie: 'Il peggio non è mai morto.' e 'Andate avanti voi che a me mi vien da ridere.'E non è tanto una questione di territori irredenti e che si sono resi indipendenti con tanto di referendum confermativo perché quella è questione antica, vecchia di anni e di costanti combattimenti tra ucraini e russofoni del Donbass (e gli oltre tredicimila morti tra le opposte fazioni), bensì di un ritorno alle più temibili 'sfere di influenza' che l'Occidente a guida americana non vuole ad est, ma alzerebbe altissimi i lai e le minacce atomiche di rivalsa se a Cuba la Russia tornasse a piazzare i suoi missili e le basi aeree di supporto – come fa la Nato in Ucraina e Lettonia e in Romania, stringendo d'assedio la fortezza Russia, storico nemico a prescindere.E a pagare il prezzo di tanta mondiale infamia e idiozia di fronteggiamenti bellici pretestuosi è il solito pantalone europeo – vaso di coccio tra vasi di ferro – che finanzia in bolletta energetica il cambio di passo tra i gasdotti russi a buon mercato che si chiudono e le navi gasiere dell'America tonitruante che li sostituiscono.A spese nostre, cittadini, a spese nostre. Facciamolo presente ai nostrani politici di ogni risma e fazione di imbelli e di succubi.