Nebbie e dintorni

Il Grande Ritorno.


Avremo anche per l'Ucraina la formazione di 'brigate internazionali' che andranno ad onorare la 'democrazia tradita', e le mitiche 'libertà' occidentali calpestate? E si porteranno dietro il tascapane Nato che comprende un coltellino svizzero e la cioccolata fondente ultra energetica - e saranno muniti dei fucili d'assalto di ultima generazione e di una macchina fotografica per i selfie con gli indigeni e che documenterà le nefandezze dei cattivissimi russi invasori?E un qualche Capa redivivo o suo emulo post moderno mostrerà ai posteri il miliziano filo Nato colpito che cade all'indietro e il corpo che sembra sollevarsi da terra per la forza del colpo che lo uccide?Non vi sembri cinismo di bassa lega, bensì il portato, un filo sarcastico comme il faut, di tutto l'entusiasmo a bandiere spiegate che passa nei tiggi per gli eroismi degli ucraini resistenti che sempre si accompagna ai reports su quanti soldati russi (malvagi per partito preso) sono morti perché l'Ucraina resiste, vogliamo che si sappia, combatte valorosamente – ma non è dato controllare le fonti embedded su questo bagno di sangue che penalizzerebbe l'esercito invasore e ci sono prove, invece, di taroccamenti giornalistici a iosa e aggiustamenti a spanna delle notizie.E morire per l'Ucraina non sembra eccessivo per i nostri valorosi reporters di guerra che si mostrano una cinquantina di chilometri sempre dietro la linea del fronte con il casco in testa e la scritta Press che dovrebbe salvarli dalle pallottole vaganti e/o schegge di granata - e non vedono l'ora di informare i telespettatori (si sente, si percepisce) che presto 'arrivano i nostri' a cavallo di un caval e tutto il tristo reportage ucraino si ribalterà come d'incanto e i russi 'discenderanno in disordine quelle valli che hanno percorso con baldanza e miserabile sicurezza'.Dato in Kiev, addì 27 febbraio 2022 (che non è neanche un anno bisesto, mannaggia).