Nebbie e dintorni

Se vuoi la pace...


https://it.wikipedia.org/wiki/Si_vis_pacem,_para_bellum
Dunque, se vogliamo la pace dobbiamo preparare la guerra, scriveva Vegezio, scrittore latino della seconda metà del quarto secolo. Che sembra dare ragione al presente Putin Wladimir, che tanta parte dell'ultimo orizzonte mediatico occupa - e ci preoccupa la sua guerra per i risvolti 'atomici' che sconvolgerebbero l'intero pianeta Terra e lo ridurrebbero a un deserto di micidiali polveri di 'fall out' radioattivo.Ma è pur vero che vale anche il suo contrario 'si non vis bellum para pacem' – ed è quello che avrebbero dovuto fare i paesi Nato, accogliendo e facendo proprie le preoccupazioni della Russia molto prima che l'Ucraina diventasse il 'casus belli' dell'odierna invasione ed occupazione militare – e, dopo la caduta di Yanukovich, è stato un correre forsennato verso l'abisso dell'adesione dei nuovi s-governanti, con a capo un noto comico (la comicità non porta bene alla politica, l'Italia docet),alla cintura militare della Nato e la ricostruzione pervicace dell'immagine di un nemico storico russo, malgrado l'occidentalizzazione progressiva e l'integrazione dell'economia russa con il capitalismo imperante da noi.Ci sarebbe anche una terza coniugazione, recentemente suggerita da un valente giornalista nostrano 'si vis bellum para culum' – che evidenzia la necessità di corazzare le terga di fronte all'ipotesi di un coinvolgimento totale dell'isterico fronte occidentale che spedisce armi all'Ucraina provvisoriamente resistente in una devastante guerra atomica di reciproche rivalse ed esplosioni fatali. Ai posteri l'ardua sentenza –sempreché alcuni sopravvivano per scriverla e tramandarla.