Nebbie e dintorni

Qui Kiev, a voi la linea.


Vince l'Ucraina per abbandono del campo di guerra. (Qui Kiev, a voi la linea).Ci sono vittime illustri nella guerra di Ucraina. Sono i 'reporters di guerra' – che, nel corso del Novecento, in Spagna e nelle guerre prima e seconda del mondo, diedero fiera prova di sé e calzarono gli elmetti e strisciarono coi gomiti nelle trincee sotto i traccianti e i proiettili vaganti e lasciarono le vite per l'imperativo morale categorico di 'testimoniare' al mondo e ai posteri gli eventi crudeli.Il post moderno 'reporter di guerra' televisivo, invece, sta nei pressi delle città che dice 'assediate' (ma va! Ma non si parlava di guerra?) e dove manca il cibo e l'elettricità vien meno (m'illumino di meno per non offrire al nemico russo dei riferimenti luminosi) e non ha ritrosie nel dire al conduttore che lo collega in diretta che lui se ne sta in camera senza un filo di vergogna a recitare il suo 'servizio' perché 'fuori si muore' ed è troppo pericoloso anche affacciarsi alle finestre.E nessuno gli chiede, per carità! di strisciare carponi tra i tanks russi che stazionano 'a 60 km dalla capitale' – neanche si fosse nel bel mezzo degli assedi alle mure merlate delle antiche cittadi e i saggi condottieri in corazza e spadone al fianco preferivano prendere per fame e malattie gli assediati piuttosto che esporre a morte certa i loro soldati – nessuno gli chiede di ficcare in bocca al conduttore del tank russo il microfono e invitarlo a salutare i telespettatori in mondovisione e, certo, tra di loro non si annovera nessun Robert Capa redivivo che ci consegnava l'immagine fatale del 'miliziano ferito' nel momento del proiettile che gli penetrava nel corpo, ma qualcosa di più e di meglio e più significativo delle immagini dall'alto della città di Kiev con le sirene che suonano a distesa si, che diamine! - e i penosi resoconti del reporters in affanno su quel che si mangia in città nel corso dell'assedio (pomodori e maiale ne arriva) e, per fortuna, l'acqua ancora non ci manca, sul ponte sventola bandiera bianca, come biascicava il gondoliere della nota poesia.E, in mancanza di vere notizie sulla guerra dei maledetti russi invasori e gli ucraini sempre fieri e invitti resistenti, noi proviamo a immaginare con le immagini 'di repertorio' che succede davvero colà e come fanno i russi a nascondere i caduti - che, secondo fonti ucraine embedded sarebbero migliaia di più dei loro – e abbiamo negli occhi della mente lo sguardo fiero di un combattente (un ufficiale del battaglione Azov?) che, intervistato, affermava tetragono che i russi hanno sbagliato strategia di guerra e dovevano mandare tanti soldati quanti sono i cittadini assediati e resistenti tra le macerie delle case e azzardava che 'in un mese tutto sarà finito' – a loro favore, ben si intende. Ucraina-Russia sei a zero per abbandono del campo di guerra.Qui Kiev a voi la linea. Segue l'intervista, in studio, di un professore emerito sui crimini di guerra da processarsi in quel dell'Aia o dove si vuole e di un sacerdote che ci ripete in lacrime che la guerra è brutta e dolorosa, e ancora non lo si sapeva.Andate su internet. Qualcosa di più e di migliore dei titoli e degli articoli della stampa mainstream lo troverete per certo.