Nebbie e dintorni

Il cavallo che campa a stento.


Il cavallo che campa a stento e l'erba nuova che non cresce.E, a dimostrazione dell'assunto cinico di von Clausewitz, che la guerra è la 'continuazione della politica con altri mezzi' ecco Putin telefonare a Scholtz, il cancelliere tedesco, e lamentarsi che l'Ucraina pone condizioni inaccettabili al tavolo delle trattative di pace, facendosi forte degli osanna universali dei sedicenti paesi democratici e degli armamenti che gli arrivano in gran copia dai paesi filo Nato.E davvero è difficile distinguere il grano dal loglio in tanta questione che origina dall'indifferenza colpevole dei filo Nato - che, sulla guerra del Donbass dei 14mila morti, hanno taciuto e si sono girati dall'altra parte e oggi pretendono che tutte le luminose ragioni della pace auspicata siano dalla parte dell'Ucraina.Ucraina che si macchiò, invece, di crimini altrettanto atroci in quella guerra dimenticata grazie al 'battaglione Azov' dei nazisti dichiarati e 'natural born killers'.E non se ne va fuori dal reciproco contendere e pretendere a suon di bombe se non con una proposta forte da parte dei filo Nato che metta sul piatto della pace futura la garanzia di una neutralità estesa ai paesi della ex cintura sovietica e un 'nuovo inizio' post ideologico che bandisca l'idea stessa di 'nemico' relativo alla Russia e ripristini i commerci e le relazioni internazionali reciprocamente vantaggiose.Capite bene, tutto ciò esposto, che 'campa cavallo' in attesa di un'erba nuova.