Nebbie e dintorni

Un i-pad di consolazione e un diverso finale.


Dove eravamo rimasti? Ah, si. Che eravamo, chi più chi meno, tutti malati e affetti da 'corona virus', pur se vaccinati a terza dose. E, ogni giorno ha la sua pena, i tiggi ci davano puntiglioso conto, ad ogni apertura di telegiornali, dei contagiati, ricoverati e i terapizzati intensivamente più di là che di qua, ma con situazione in miglioramento - e i famosissimi tele virologi finalmente trascurati dai tele giornalisti con loro sommo disappunto e segreto scontento.Ma, miracolo degli umani eventi, eccoti un tipo tranquillo e posato (di cui, comunque, si diceva un gran male) che ti amministra un paese di una decina di fusi orari, che sbarella di brutto nell'anno di dis-grazia 2022 e dichiara guerra al paese confinante per regolare una questione annosa di genti russofone perseguitate ingiustamente e le altre umane efferatezze di battaglioni nazisti ucraini - peraltro poco note e non curate nel nostro opulento emisfero occidentale.La favola bella che ieri ci illuse e oggi ci illude (oh Ermione) di poter tornare a vivere con relativa serenità e qualche spruzzo di gioia qua e là lascia il posto ad un finale di favola tremendissimo e, forse, fatale: di opzioni nucleari sul tavolo, di cinture d'assedio Nato allo storico nemico russo e tutto il corollario di ogni guerra che si rispetti: di tranelli e complotti e sicari in seno al Cremlino e il despota e/o tiranno crudelissimo, fate voi, che deve cambiare letto ogni notte e pure gli assaggiatori del cibo, supposto venefico, ogni giorno che Dio manda in Terra per scampare ai super prezzolati della c.i.a. (e chi altri sennò?).Giratelo e voltatelo come meglio vi pare, ma quest'arrosto indigesto che ci cucinano nelle fiabesche cucine avrebbe bisogno di un diverso finale, chessò (neologismo fedechiariano): la Nato entra di prepotenza nella questione Ucraina e zittisce il querulo comico che si dice presidente legittimo e che quotidianamente minaccia sfracelli agli spaventati paesi europei se non lo farciscono di armamenti sofisticatissimi e gli intima di ingoiare il rospo della perdita dei due stati al confine russo+ Mariupol e, forse, Odessa (e addio accesso al mar d'Azov) – e offre all'orso russo un arretramento delle basi Nato e una sostanziale neutralità dei paesi della ex cintura Urss e una vigorosa ripresa dei commerci e l'annullamento delle sanzioni.Troppo crudo e inverosimile? Avete in saccoccia un diverso finale? Affrettatevi a scriverlo su carta, magari su un tovagliolo di bar o ristorante e fatelo pervenire a chi di dovere.'Presto, un diverso finale è possibile e urgente.', scriveva B. Brecht (quello della nota poesia 'A coloro che verranno') in tempi di seconda guerra mondiale e di male assoluto che sembrava prendere il sopravvento in Europa.Potreste essere premiati, in caso di accoglimento delle vostre argute e fantasiose proposte, con un prolungamento (relativo) della vita sul pianeta Terra o con un i-pad di consolazione.
POESIAINRETE.COMA coloro che verranno – Bertolt BrechtI. Davvero, vivo in tempi bui! La parola innocente è stolta. Una fronte distesa vuol dire insensibilità. Chi ride, la notizia atroce non l’ha ancora ricevuta. Quali tempi sono questi, quando discor…