Eroi travicelli, re per un giorno.Non ho vissuto la guerra dalla quale ha preso le mosse la mia vita (1940/45), ma una visita virtuale alle emeroteche di allora mi conferma che le menzogne e le faziosità plateali e fin ridicole sono la norma nel corso dei conflitti: armi di propaganda che hanno il vantaggio di non costare niente (la dignità personale dei giornalisti 'embedded' a parte) e di compattare il popolo bue dietro le parole d'ordine degli s-governanti del tempo.Così sull'Ucraina, l'intera pattuglia della stampa nostrana mainstream rispetta, come sempre, gli ordini di scuderia e ci fa credere che un grande evento sia avvenuto ieri a Kiev. 'L'Ucraina è Europa', ci mandano a dire – e la domanda che insorge spontanea è: 'Quale Ucraina?'.Quella odierna, dimezzata di Crimea e Donbass e Lugansk, come attestano le operazioni belliche sul terreno - e c'è da credere che la Russia non abbia nessuna intenzione, in un 'ipotetico 'tavolo di trattativa', di tornare sui suoi passi e ritirarsi sui suoi confini ante guerra (che senso avrebbe mai avuto entrare in guerra, in quel caso?).O quello che ne resterà, di questa pretesa e auto proclamata Ucraina europea (applausi e sventolio di bandierine), dopo che la devastante guerra per procura Nato (leggi Europa: più stolidamente realista del famigerato re americano) avrà superato l'anno di belligeranza e la pervicace follia dei presenti s-governanti europei ci avrà spinto sull'orlo dell'abisso termonucleare?Ma chi si accontenta gode e questa è l'ora dello sventolio di bandierine e delle foto di rito e dei ringraziamenti accorati di Zelensky, re travicello, incensato a dovere dai tre re magi europei prima di dirgli apertis verbis che è giunta l'ora di ipotizzare la perdita dei territori già perduti, prima di perderne altri manu militari ed entrare in Europa, fra un ventennio, con un decimo del suo territorio.
Eroi travicelli.
Eroi travicelli, re per un giorno.Non ho vissuto la guerra dalla quale ha preso le mosse la mia vita (1940/45), ma una visita virtuale alle emeroteche di allora mi conferma che le menzogne e le faziosità plateali e fin ridicole sono la norma nel corso dei conflitti: armi di propaganda che hanno il vantaggio di non costare niente (la dignità personale dei giornalisti 'embedded' a parte) e di compattare il popolo bue dietro le parole d'ordine degli s-governanti del tempo.Così sull'Ucraina, l'intera pattuglia della stampa nostrana mainstream rispetta, come sempre, gli ordini di scuderia e ci fa credere che un grande evento sia avvenuto ieri a Kiev. 'L'Ucraina è Europa', ci mandano a dire – e la domanda che insorge spontanea è: 'Quale Ucraina?'.Quella odierna, dimezzata di Crimea e Donbass e Lugansk, come attestano le operazioni belliche sul terreno - e c'è da credere che la Russia non abbia nessuna intenzione, in un 'ipotetico 'tavolo di trattativa', di tornare sui suoi passi e ritirarsi sui suoi confini ante guerra (che senso avrebbe mai avuto entrare in guerra, in quel caso?).O quello che ne resterà, di questa pretesa e auto proclamata Ucraina europea (applausi e sventolio di bandierine), dopo che la devastante guerra per procura Nato (leggi Europa: più stolidamente realista del famigerato re americano) avrà superato l'anno di belligeranza e la pervicace follia dei presenti s-governanti europei ci avrà spinto sull'orlo dell'abisso termonucleare?Ma chi si accontenta gode e questa è l'ora dello sventolio di bandierine e delle foto di rito e dei ringraziamenti accorati di Zelensky, re travicello, incensato a dovere dai tre re magi europei prima di dirgli apertis verbis che è giunta l'ora di ipotizzare la perdita dei territori già perduti, prima di perderne altri manu militari ed entrare in Europa, fra un ventennio, con un decimo del suo territorio.