Nebbie e dintorni

Il limite al peggio


Dementi minori e maggiori - 10 luglio 2017La mia personale azione politica - tramite blog e gli scritti pubblicati sul mio profilo Facebook - comincio' quattro anni fa quando mi resi conto che nessun rinsavimento sarebbe venuto da parte degli s-governanti romani in merito alla questione 'migranti'. I numeri degli arrivi e dei pretesi salvataggi in mare aumentavano di decine di migliaia ad ogni semestre, i prefetti ingaggiavano guerre con i sindaci per l'individuazione di luoghi e paesi dove scaricare le centinaia di richiedenti asilo che hanno trasformato il nostro paese in un campo profughi diffuso, i conflitti con i residenti si moltiplicavano e dalla politica a guida pd venivano solo le giaculatorie atroci de 'salviamo vite' - peraltro smentite dal numero sempre maggiore di morti annegati.Sembrava incredibile che niente cambiasse anche quando i molti 'radicalizzati sul web' di prima o seconda ondata immigratoria si mostrarono vigliacchi protagonisti delle troppe stragi di Parigi, Bruxelles, Marsiglia e Berlino - e gli s-governanti europei in coro nel cordoglio per le vittime, ma unanimi nel dirci che dobbiamo accettare quella folle guerra di jihad come un fenomeno ineluttabile - e ineluttabile del pari la crescita delle periferie urbane trasformate in enclaves islamiche nemiche dove si entra solo alle quattro del mattino in assetto di guerra per stanare i terroristi assassini che vi trovano le tane e la solidarietà omertosa e le moschee amiche e gli imam complici nella predicazione dell'odio contro l'Occidente accogliente e incapace di difesa delle sue frontiere esterne.Ma c'è un limite al peggio e la rabbia dell'elettorato europeo di questi ultimi anni ha introdotto nel dibattito politico generale le parole d'ordine reattive contro l'immigrazione senza freni e limiti che qualche politico rintronato e dai neuroni ingessati tutt'ora dice 'di destra' - e a me, a noi elettori rabbiosi paiono invece il parto, fin troppo tardivo e pagato con centinaia di morti ammazzati, di comune buonsenso.Va da sé che il cambio di indirizzo politico sulla questione immigratoria, iniziato con Minniti ministro e seguito dal voltafaccia di Renzi, l'impunito, che oggi pronuncia le parole d'ordine che rimproverava a Salvini e alla Lega, è ben lontano dal mostrare effetti positivi sul numero degli sbarchi e dei 'salvataggi' annunciati. La via del rinsavimento e del governo effettivo del fenomeno immigratorio che quelli del pd hanno incoraggiato e foraggiato con accanimento degno di miglior causa sarà lunga e costellata di ulteriori e maggiori conflitti sociali e politici - a partire dall' approvazione della folle legge detta ius soli che moltiplichera' gli sbarchi e dirà l'attuale dibattere e l'apparente rinsavimento uno sceneggiato girato in un reparto psichiatrico e il copione scritto dal demente maggiore per convincere il primario a dimetterlo.
07 luglio 2017E la cosa che più colpisce nell'ascolto della rassegna stampa è l'incaponimento e la difesa a testuggine della loro folle politica immigratoria da parte dei responsabili della tragedia umanitaria che si consuma nel Mediterraneo. E ancora la chiamano e si fregiano dello slogan atroce de 'salviamo vite' , con atroce ribaltamento di senso e ad onta dell'evidenza delle cronache dei cento e più naufragi e le migliaia di annegati - in diretta correlazione statistica con il numero di chi viene stipato nei 'barconi'. E nessuna ammissione di colpa da parte di quei folli s-governanti bensì dichiarazioni revansciste e roboanti e stupide contro l'Europa che 'non è solidale' e ci manda a dire a chiarissime lettere che la sola politica sensata è quella del respingimento e l'impedire la partenze dalle coste libiche - la 'via australiana', insomma - la sola che può modificare e invertire il messaggio di stolida e insensata 'accoglienza universale' lanciato all'Africa e al Medio Oriente da questo e gli altri governi delle catastrofi umanitarie spacciate atrocemente quali emergenze da rifilare all'intero continente europeo. Un continente fitto di morti ammazzati per le mancate integrazioni e il 'disagio sociale' delle periferie urbane stipate di disoccupati rancorosi e potenziali o effettivi 'jiahdisti' .