Nebbie e dintorni

Dragheide.


Scordatevi Draghi. E' diventato un'area. Politica. E non è detto che gli faccia piacere prestare il nome e il suo preteso prestigio ai Renzi e ai Di Maio mosche cocchiere - con l'intendenza compunta dei Brunetta-Gelmini-Carfagna al seguito con in testa il velo penitenziale di chi è a fine carriera.E non era neanche il drago che le sue mosche cocchiere pretendevano. Il suo atlantismo arrogante e indiscutibile ci ha impoverito e castigato nelle bollette e nei prezzi, a causa dell'inflazione a due cifre (i sedicenti economisti mentono: le cifre sono due) e ci ha trascinato sull'orlo dell'abisso termonucleare.Un leader accorto avrebbe usato toni morbidi e mediazioni al ribasso, rispetto ai falchi della Ue e della Gran Bretagna.In fin dei conti la guerra di Ucraina data dal 2014 e la sua recrudescenza è figlia delle maledette intromissioni C.i.a. e Nato negli affari interni di quel disgraziato paese.E la sua democrazia è tutt'altro che 'luminosa' come pretendono gli infiammati piddini di s-governo. A crearla e tenerla malamente in piedi hanno contribuito i nazistoni Azov del battaglione oggi in catene e il famigerato 'settore destro', loro cugini primi. E hanno le mani lorde di sangue, sapete. Anche 'sangue innocente' di incolpevoli civili. E nessuno, sui giornali in Occidente, che abbia urlato a titoli di scatola ai 'crimini di guerra', allora.Tu vedi i due pesi e le due misure.Guardatevi la bella inchiesta giornalistica 'Maschere per la rivoluzione' di un giornalista francese, pubblicata da Vauro sul suo sito. Ma guardatela/ascoltatela con attenzione e rifletteteci bene sopra prima di archiviarla e tornare ai vostri asfittici pregiudizi atlantisti e filo Nato, sennò che stiamo a discutere a fare, se rifiutate di prendere in considerazione le ragionevoli e sensate argomentazioni di chi vi fronteggia con buone/ottime ragioni.E, per tornare al Draghi: non aveva la mano tanto fortunata neanche in economia, ad onta di tutto quel suo darsi da fare per i progetti del Pnrr e dintorni. Si tratta di un debito (colossale), in fin dei conti – e i debiti si ripagano, in qualche modo, ipotecando il futuro. E il suo famoso 'what ever it takes' era solo un realistico 'tutto ciò che è necessario fare' (e speriamo che si faccia giusto e che i risultati ci premino era il suo retro pensiero).Un banchiere umile, tutto considerato, e realista.La bacchetta magica non ce l'aveva, cari voi, non ce l'ha nessuno.E la democrazia è un faticoso farsi e contro farsi di fazioni l'una contro l'altra armata. Chiamateli 'partiti', se più vi piace.E sospendere la democrazia non è mai una buona idea, neanche con il segreto armamentario dei minuetti quirinalizi degli inciuci e dei volta gabbana – perché i nodi vengono al pettine, alfine, e, quando ci vengono (al pettine) siamo tutti più arrabbiati per il torto che è stato fatto al popolo, fragile sovrano per un giorno, quello delle urne.E vinca il migliore – nella speranza ultima che un migliore ci sia, nell'ombra del futuro che ci aspetta.Non ho scritto il 'Migliore', quello era Draghi – e forse neanche gli piaceva il pesante attributo che lo inchiodava alle faticose prestidigitazioni politiche.Ho scritto 'il migliore' con la minuscola perché i figli di un dio minore ce la mettono tutta per qualificarsi e mostrarsi all'altezza e, in ogni caso, sospendere la democrazia non è mai una buona idea, cari voi, qualunque sia il personale politico che abbiamo oggi a disposizione.O preferite risvegliare nelle tombe Andreotti e il Craxi buonanima e l'allegra banda dei socialisti ambrosiani? Il futuro ricomincia sempre, datevi da fare e attivate i pensieri positivi.
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VAUROSENESI.IT“Ucraina: le maschere della rivoluzione” — 2016 (sub-ITA) VIDEO