Nebbie e dintorni

I telegiornali, i razionamenti e il coprifuoco


I telegiornali - come per la pandemia di Covid- si fanno acritica cassa di risonanza del dramma ultimo che ci ha colpito: la guerra per procura Nato in Ucraina. E nessuna analisi in cronaca delle cause prime di quella guerra - da cui scaturirebbe il rimedio del tornare quatti quatti sui propri passi - la coda fra le gambe - ed adottare un profilo politico basso e patteggiare con la Russia un progressivo ritorno ai commerci energetici che sappiamo vitali ed esiziali per le economie di Europa.Come per le pazzie più dure a guarire e refrattarie ad ogni farmaco le direzioni dei tiggi e gli ubbidienti telegiornalisti in video continuano a propinarci le istruzioni demenziali sui prossimi coprifuoco nelle città e nei paesi, dacché l'illuminazione pubblica si spegnerà e si girerà con le pile in mano e la bomboletta del peperoncino nell'altra per parare le inevitabili aggressioni, estote parati. E, naturalmente, Zelensky in maglietta militare si mostra al convegno degli imprenditori a rassicurare che l'Ucraina fornirà ben l'otto per cento di energia all'amica Italia. Peccato che la sua mega centrale nucleare che la produce sia in mani russe e lo resterà per i prossimi decenni. E resta da stabilire chi andrà per le case degli italiani a verificare e a bloccare i termostati sui 15/17 gradi necessari a passare l'inverno più triste delle vostre vite - già disgraziate per via degli anni horribili 2020/22. Ma vi è da credere che gli uomini di m...a che vi promettono prossimi paradisi e fierezze di resistenti solidali ai nazistoni Azov non se la passeranno così male, grazie ai prodigiosi stipendi che paghiamo loro sull' unghia e le pensioni ai parenti e i vitalizi.Programmati i prossimi razionamenti. Buio serale per le strade e le piazze (per favorire aggressioni?) e 15 gradi massimi nelle abitazioni. Un sentito grazie ai filo Nato e filo sanzioni. Votateli.