Nebbie e dintorni

Di re e regine.


Di re e regine.Fare il re (o la regina) é il mestiere più ambito dal tempo dei tempi. E il più facile, a ben vedere, perché il più assistito (l'intendenza di corte, il consigliere del principe, il primo ministro, il segretario particolare). Forse esiste, da qualche parte, anche un manuale, un Bignami, che so, che riepiloga gli atti salienti e le decisioni più importanti da assumere, nel caso diventiate re per una qualche vostra ventura. Di certo è esistito un logopedista che ha assistito un re inglese nel pronunciare un discreto 'Discorso del re' alla radio a ridosso della seconda guerra mondiale.E non è presunzione la mia se vi dico che io lo avrei pronunciato meglio: con la giusta enfasi e le pause dove ci stavano. E, verosimilmente, lo avrei scritto di mio pugno, consentendo, tutt'al più, ad una supervisione del primo ministro - giusto per il necessario bilanciamento dei poteri.Tutto ciò vi rammento per dire che la tanto osannata regina testé defunta ha molto viaggiato, ha stretto mani di presidenti e primi ministri in carica, ha pronunciato discorsi, ha presieduto consigli, partecipato a cerimonie private e pubbliche come si conviene a una regina, ma il suo mestiere, lo ripeto, è il mestiere delle fiabe e dei racconti mitici.Sei la mia regina, si usa dire, quando si è innamorati. Mi sento un re, si dice quando si è in salute e le cose vanno a gonfie vele. Ma solo pochi fortunati che hanno avuto la ventura di uscire dal giusto ventre lo sono stati e lo saranno veramente ed erediteranno le straordinarie ricchezze delle più note dinastie sopravvissute ai nefasti della Storia.Perché, lo sapete, vi sono re (e regine) che hanno perduto la testa (nel senso più cruento e tragico) nel corso di eventi storici particolarmente burrascosi - e in molti popoli eredi di quelle rivoluzioni cruente alligna il virus di una segreta denigrazione versus quei privilegiati dalla nascita che hanno vissuto vite da favola in qualità di regnanti - sia pure dimezzati e confinati in ruoli di pura rappresentanza qual'e' il caso della defunta sovrana.E chissà che dinastia da favola sarebbe stata quella dei Luigi che fecero seguito al "re Sole', che sfavillo' in Francia e fu condottiero e statista e costruttore di regge favolose e di giardini incantati (Versailles) - se non fosse incappata in quella sanguinosa sventura di sanculotti con picche e forconi a cui sembro' una burla intollerabile che si offrissero brioches burrose in pubblica piazza al posto del pane richiesto.Regina fortunata per nascita e tempi storici di popoli ormai sedati e tolleranti la nostra defunta sovrana.È morto il re, viva il re. E lunga vita al re, si usa dire. Purché in un regime di fatto repubblicano.
Gente che 'perde la testa' - Maria Stuarda che sale sul patibolo. F. Hayez