Nebbie e dintorni

Pensatori di ieri e di oggi


14 settembre 2014Sono più che convinto che, se Rodin fosse vissuto ai tempi nostri, il suo 'Pensatore', - così accigliato e rannuvolato dentro la sua scatola cranica -, avrebbe tratti del viso più distesi e perfino ilari perché terrebbe in mano e contemplerebbe il suo i-pad e/o 'tablet' e col ditone bronzeo striscerebbe ripetutamente il video, trasvolando di pensiero in pensiero più serenamente grazie a quei prodigiosi tamagochi della post modernità.Ho sotto gli occhi, ogni santa mattina che Dio manda in terra, mentre annaffio il mio bel giardino pensile, la visione di una giovane moldava o rumena, una 'badante', che, invece di rilassarsi alla vista del sole del primo mattino, delle persone che passano di sotto, dei tetti magnifici di questa magnifica città, resta cogitabonda a fissare quel suo asfittico video-prigione, quel suo tamagochi affamato di aggiornamenti e di nuove 'app', in attesa di chissà che notizia, in lettura di chissà che sms amoroso.E, per quel genere di persone che assistono i nostri anziani e sono costrette h24 nella cella di una casa al loro servizio, forse quel video-prigione è, all'opposto, la finestra della loro prigione, il loro 'sole a scacchi': un contatto permanente col mondo che hanno lasciato e verso il quale provano lancinanti nostalgie e desiderio di ritorni.Ma ho visto, di contro, un'intera famiglia di sei persone seduta sugli scalini di un ponte, - le donne velate e il padre-padrone che vegliava il suo gregge familiare sulla sommità - che digitava ognuno il suo pensiero sul video del tamagochi personale, e poco importava loro la visione della grande e bella chiesa di fronte e la musica di una violoncellista che si era piazzata davanti e ci ammanniva le prodigiose tristezze che solo un violoncello è capace di ammannire.E' il trionfo dell'altrove, della traslazione, dell'ubiquità - e il 'qui e ora' e l'essere presenti e coscienti è cosa senza più senso alcuno. E si vedono innamorati silenziosi e svagati e tristi accodati all'amata che tiene il cell. incollato all'orecchio, o si è munita di auricolari, e privilegia il dialogo con gli amici e i parenti uno via l'altro e neglige il rapporto con l'amato.E sono certo che, perfino di fronte al grandioso e spettacolare e abbacinante 'salar', il lago salato boliviano, o di fronte al frastuono straordinario e impressionante delle cascate di Iguazù si noterà più di una persona che, incuranti delle gocce che li bagnano, fissano ostinatamente il loro tamagochi e strisciano il ditino sugli aggiornamenti di facebook, perché egli viva e si nutra bulimicamente del nuovo solipsismo dei novelli, postmoderni 'pensatori'.