Nebbie e dintorni

Indovina chi.


Indovina chi e perché. 17 ottobre 2020Dopo accanita ricerca ho scoperto chi è quel tale che, quatto quatto, contando sull'omertosa complicità di facebook che mai rivela i nomi dei fuggiaschi, si è defilato dal novero dei miei scarsi amici. Le buone notizie sono che: a) non è fra i miei prescelti (fu sua la richiesta di amicizia); b) il ritorno alla cifra tonda del tre volte cinquanta mi è, tutto sommato, gradito. Uno vale uno.Però mi resta la curiosità della ragione dell'esclusione dalla sua cerchia perché, tutto sommato, ci tengo alla vita delle persone e seguo i loro rovelli e le loro ansie e le angosce e i patemi e le acrimonie e, di contro, mi piacciono le poesie che pubblicano (quelli che le pubblicano), i selfies, le battute (quelli che le sanno fare), le vignette, le loro propensioni politiche (quando ci sono), le loro tristezze e gli auguri (tanti, tanti) per ogni compleanno o anniversario e le ricette gustose e le foto dei cani e dei gatti e dei viaggi fatti.E quel desso, ora che ci penso, ci aveva la fissa della mascherina e del distanziamento - che perorava con toni forse eccessivi e fastidiosi a volte (e già ne aveva esclusi parecchi dei tiepidi e dei contrari), ma era per la nobilissima ragione che la pandemia gli aveva fatto perdere il lavoro, poverino - e, forse, lo ha disturbato il fatto che mi piace di più il Bassetti del Crisanti sulla ardua questione delle misure draconiane da prendersi e rispettarsi per arginare la diffusione del contagio.Beh, tutto sommato facebook ci aiuta a riconoscere gli amici veri e cari da quelli capitati sul sito per caso e per chissà quale loro strana e segreta ragione e dobbiamo essere grati a Zuckenberg per la scrematura e per il conseguente capire che facciamo che l'amicizia è una cosa preziosa e ardua da conquistare e consolidare - e che in rete esistono gli emeriti/e con quel che segue e tutti gli altri che, invece, ti premiano colla loro costante presenza e che, forse, chissà, ti leggono, di quando in quando, e le tue riflessioni li fanno pensare – magari per rafforzare le loro opinioni opposte, ca va sans dire.Viva la diversità (e la molteplicità) fino a nuova perdita.