Nebbie e dintorni

La peste è finita.


La peste è finita, andiamo in pace.Che fosse tutta questione di 'narrative' contrapposte lo sapevamo. La realtà è un'altra cosa, di difficile definizione e manipolazione, come il fascismo e l'antifascismo. E oggi il governo Meloni ci pone di fronte alla contro narrativa di una pandemia che viene rappresentata come 'in deciso calo' e forse è rientrata nel cono d'ombra dei 'malanni di stagione' che gestiamo bravamente con aspirine e gli altri anti infiammatori - con l'aggiunta di altra chimica farmaceutica che ci libera il naso.Chi vivrà vedrà.E addio a tutto il bailamme di alti lai e allarmi al diapason e le 'grida' di Conte governatore spagnolo che, con i suoi spaventosi d.p.c.m. a cadenza trimestrale, ci imprigionava ai domiciliari. Più che una pandemia una maledetta 'infodemia'.Ma, oggi, addio alle armi e a quel clima di irreggimentazione e coscrizione obbligatoria di tutti, dai sei anni in su fino ai cent'anni dei mitici 'fragili' (fragile a chi?!) e alle quarte, quinte, seste dosi che ci raccontano di vaccini incapaci di andar oltre la soglia dei sei mesi di scudo sanitario e che, però, - dicono i virologi ancora in servizio permanente in tivù, seppure ridotti al rango di menagrami e i video chiusi in faccia - 'ci salvano dagli effetti più gravi'.Pia giaculatoria che ci ricorda tanto le cure da cavallo somministrate a chi già tirava l'anima coi denti dei 'salassi' dei 'valenti medici e sapienti' dei secoli bui. La scienza come nuova religione e fede e dottrina somministrata in tivù sei volte al dì prima e dopo i pasti.Ma la narrativa è cambiata – e il Mattarella, ri-messo lì nella vigna a far da palo, ha un bel ricordarci 'da dove veniamo' e che il virus ancora trama nell'ombra e può tornare il tempo delle atroci sirene televisive e dei rifugi anti atomici nel chiuso delle case e niente passeggiate all'aperto oltre i duecento metri dal domicilio.Trionfa il sole ancora estivo, Gott sei dank, e, per noi 'che abbiamo visto Genova' e le altre belle città italiche 'il nemico è passato, è vinto, è battuto'. Si levino i canti.E sopra la collina ci sono solo gli aghi di pino e silenzio e funghi e 'abbiamo già dato' ad abundantiam, cari. Accontentatevi di un bollettino settimanale in tivù dei contagi e degli ospedali, che già è grasso che cola.Il gregge è immune e ci siamo smascherati (perfino sui treni), finalmente.La peste è finita, andate in pace.
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ISIPERTINILUCCA.EDU.ITIl medico della peste - di Tiziano Baccili e Tommaso Dell'Orfanello | Istituto Superiore Istruzione "Sandro Pertini" - Lucca