Nebbie e dintorni

Finchè la barca (e la nave) va...


Finchè la barca (e la nave) va......e la nave delle nostre vite mortali va, traversando le molte tempeste e ristando beata a galleggiare nel sole riflesso dal mare delle isole tropicali.Fuor di metafora, cari voi, un po' ce la siamo cercata questa tempesta ultima e 'perfetta'.Definizione, quest'ultima, che piace tanto ai giornalisti 'mainstream' - per quanto l'adagio popolare ricordi loro che 'nessuno (e niente) è perfetto', men che meno le tempeste, che sono lo scatenamento distruttivo delle forze della natura e un vortice impazzito di aria ed acqua.Ce la siamo cercata perché nessun metaforico dottore ci aveva ordinato di schierarci come un sol uomo a lato di Stoltenberg (nome omen), personificazione dell'arroganza bellicista della Nato, o di votare la Meloni forzatamente atlantista e attenta, troppo attenta agli equilibri internazionali, quando avevamo a disposizione, nelle urne, una rivoluzionaria Italexit di Gianluigi Paragone decisa a tirarci fuori dal manicomio Europa che ha votato le sanzioni contro la Russia con la stessa devozione di quel tale che, sull'incudine (metaforica) si martellava gli zedebei - e godeva come un riccio quando sbagliava il colpo.Perché, vedete, questo nostro essere prudenti e rispettosi del negozio di cristalli in cui ci hanno rinchiuso è la causa prima del malessere che ci vede prudenti e spaventati nel regolare il termostato di casa a 18 gradi piuttosto che 19/20 per tema delle bollette stratosferiche – e fortuna vuole che il clima del pianeta, così sregolato e impazzito, a detta della Greta e dei suoi gretini, ce li mantenga in miracoloso equilibrio, quei pochi gradi, e ci basti un maglione, un pile e/o una coperta sulle spalle per sopravvivere in questa stagione all'inferno di una guerra internazionale per procura che stiamo eroicamente combattendo.Della serie: 'Andate avanti voi, mitici combattenti delle cause perse, che a me mi vien da ridere.'Chi vivrà vedrà e saprà se 'andavano per lottare, ma eran morti', come si recita nell'Orlando furioso.E ci sarebbe anche l'esempio politico virtuoso di un Orban, leader ungherese, che si barcamena (torna le metafora 'nave' come vedete, e la nota canzoncina scema della Orietta Berti) a dirci che si può contrastare questa Europa di dementi politici con qualche deciso distinguo e il chiamarsi fuori dalle stringenti sanzioni che ci penalizzano e i troppi 'migranti' dell'affanno europeo pluridecennale fatti convinti – con i muri alle frontiere e la polizia che vigila severa – che 'tornare a casa' è verbo di pura sensatezza che accomuna Kamala Harris in visita (semi)presidenziale in Messico con il summenzionato Orban e con i leaders australiani che applicano in casa loro una severissima ed efficace politica di respingimenti e restano parte dell'Occidente ciò malgrado.Exempla ed altri exempla. Il distinguo è sul 'volere' (che è potere) di una diversa politica.Con il che si conclude che restare a galla timorosi, come fa il presente s-governo della Meloni Giorgia (che il Cielo ce la conservi), non ci mette al riparo dalle tempeste che verranno e che il moderatismo in politica non paga, non sempre, e che un'altra, più efficace, politica è possibile per questo paese di storica infamia politica e servaggi indebiti e non petiti.Correva l'anno...