Ci risiamo. Più di ieri meno di domani. No, non è di amore che parlo, bensì di migrazioni a stormi e sciami: di uomini-cavallette che compaiono sull'orizzonte marino nereggiando sopra zattere di metallo e carrette del mare debordanti - e sono le avanguardie dei 900.000 o più denunciati dalla Meloni negli inutili vertici di una ancora più inutile e imbelle Europa.I giornali di oggi danno i numeri: duemila al giorno per alcuni e fino ai cinquemila di 'La Repubblica' – che ci gode, tra le righe, gode come un riccio di queste smacco clamoroso alla Meloni.Uno scacco-matto al suo s-governo nato sugli annunci vanesi di un 'blocco navale', ma che naufraga e rischia di affogare insieme a quei 'migranti' che doveva fermare e/o rimandare al mittente - bravamente e senza tante storie e senza curarsi delle geremiadi e degli 'Aita! Aita!' buonisti che riconoscono diritti di accoglienza all'intero mondo rotto, anche dove sono sciami e stormi di uomini e donne e bambini a folate quotidiane da non saper dove stiparli.E i sindaci tornano agli appelli e alle 'grida' di quando c'erano Alfano e Renzi, cari voi, che requisivano caserme e fabbriche e ospedali dismessi - e qualche sindaco, più realista del re, arrivava a minacciare di sequestro 'le case sfitte' con provvedimenti autoritari che richiamano alla mente le deliberazioni dei Soviet subito dopo la Rivoluzione Russa.Ri-vedetevi il 'Dottor Zivago' (il film) e il palazzo di famiglia diviso stanza per stanza e il comitato inquilini che assegnava una stanza, obtorto collo, agli ex proprietari espropriati.E l'Europa è come le stelle, che 'stanno a guardare' (come nel film) e, in realtà, è un buco nero gravitazionale che si mangia e tritura nella sua centrifuga assassina ogni ragionevole istanza dei paesi-membri – e se l'Italia è il 'campo-profughi' di Europa chissenefrega: i profughi sono vostri e rispettate il 'Trattato di Dublino', malandrini che siete, domani è un altro giorno.Un buco per stiparne altri cinquemila si troverà.
Zattere, carrette e buchi neri.
Ci risiamo. Più di ieri meno di domani. No, non è di amore che parlo, bensì di migrazioni a stormi e sciami: di uomini-cavallette che compaiono sull'orizzonte marino nereggiando sopra zattere di metallo e carrette del mare debordanti - e sono le avanguardie dei 900.000 o più denunciati dalla Meloni negli inutili vertici di una ancora più inutile e imbelle Europa.I giornali di oggi danno i numeri: duemila al giorno per alcuni e fino ai cinquemila di 'La Repubblica' – che ci gode, tra le righe, gode come un riccio di queste smacco clamoroso alla Meloni.Uno scacco-matto al suo s-governo nato sugli annunci vanesi di un 'blocco navale', ma che naufraga e rischia di affogare insieme a quei 'migranti' che doveva fermare e/o rimandare al mittente - bravamente e senza tante storie e senza curarsi delle geremiadi e degli 'Aita! Aita!' buonisti che riconoscono diritti di accoglienza all'intero mondo rotto, anche dove sono sciami e stormi di uomini e donne e bambini a folate quotidiane da non saper dove stiparli.E i sindaci tornano agli appelli e alle 'grida' di quando c'erano Alfano e Renzi, cari voi, che requisivano caserme e fabbriche e ospedali dismessi - e qualche sindaco, più realista del re, arrivava a minacciare di sequestro 'le case sfitte' con provvedimenti autoritari che richiamano alla mente le deliberazioni dei Soviet subito dopo la Rivoluzione Russa.Ri-vedetevi il 'Dottor Zivago' (il film) e il palazzo di famiglia diviso stanza per stanza e il comitato inquilini che assegnava una stanza, obtorto collo, agli ex proprietari espropriati.E l'Europa è come le stelle, che 'stanno a guardare' (come nel film) e, in realtà, è un buco nero gravitazionale che si mangia e tritura nella sua centrifuga assassina ogni ragionevole istanza dei paesi-membri – e se l'Italia è il 'campo-profughi' di Europa chissenefrega: i profughi sono vostri e rispettate il 'Trattato di Dublino', malandrini che siete, domani è un altro giorno.Un buco per stiparne altri cinquemila si troverà.