Nebbie e dintorni

Scontro di Titani.


16 aprile 2022E' uno scontro tra Titani. No, non quello tra Russia e America – che pure 'nel loro piccolo si incaxxano' e stiamo tutti col fiato sospeso in attesa della prima atomica che ci verrà sganciata tra capo e collo (Aviano è nei pressi e sarà bene andarsi a cercare in internet i dati sulla estensione del fungo atomico post Hiroshima – cento volte più esteso, dicono - e il relativo 'fall out').Lo scontro di cui parlo è quello tra il vecchio 'media' televisivo h24, assurto da decenni a potenza globale indiscussa, e il nuovo media che gli si oppone: Internet, potenza altrettanto globale e col di più di essere libera da possessi privati (in teoria, ma chi gestisce i 'browser' la fa da padrone) e planetaria nel suo prepotente spaziare di liberi 'bit' e onde quantistiche – salvo in Cina e in Corea del nord, ci informano qui in Occidente.E lo scontro, in verità, è sui contenuti veicolati e sulle pretese 'fake news' che le tivù (e i giornali mainstream, uniti in un Santa Alleanza di pretese Verità esclusive) addebitano ai subdoli 'leoni da tastiera' filo Putin nascosti nelle case e negli uffici e nei parchi, dovunque un portatile si agganci ad una cella wifi.E' una lotta senza quartiere, condotta senza esclusione di colpi – e le tivù riunite con le sempre più aggressive redazioni dei giornali hanno dalla loro il pubblico della tradizione, quello della vecchia 'audience' e dei festival di Sanremo e delle partite di calcio, ma a fronteggiarli c'è Facebook, vecchio social marpione che riuniva, agli inizi, poche centinaia di 'amici' universitari ed oggi il suo proprietario è un peso massimo della finanza e della politica che deve venire a patti con i governi per limitare la libertà di espressione dei suoi partecipanti e condividenti.Una libertà di espressione osteggiata in tutti i modi: giudiziariamente, in caso di 'insulti' sanguinosi, ma anche, e più ferocemente, con provvedimenti legislativi sempre più astringenti e minacce di sanzioni, dacché hanno dovuto verificare, obtorto collo, che la moderna 'agorà' della politica si è trasferita in rete - e il pubblico dei lettori dei giornali si è ridotto al lumicino, insieme alla capacità dei direttori di giornale (e di redazione televisiva) di influenzare le opinioni e le scelte degli ex lettori ed ex telespettatori passivi.Ed ecco a voi la vergogna massima e l'ammissione di impotenza degli odierni spot pubblicitari e gli imbonimenti televisivi contro le pretese 'fake news' della Rete che, più spesso, sono 'pareri opposti' a quelli di lorsignori e ferocemente contrari alle prese di posizione politiche lunari dei giornaloni e relativi giornalisti orfani di autorevolezza da lunga pezza.Chi vincerà questo scontro di Titani? Le televisioni infiltrate dai partiti di s-governo e in mano a 'tycoons' capipartito o l'agorà dei liberi cittadini organizzati nei 'liberi Comuni' della Rete e stretti intorno al Carroccio di Facebook?Ai posteri l'ardua sentenza - e ai risultati finali della guerra di Ucraina che ridisegnerà gli scenari globali.