Nebbie e dintorni

Verità e Storia.


Verità vo' cercando... 19 aprile 2013Ho scoperto da cosa origina la mia passione per la Storia: dalla passione per la Verità.Gli storici si provano a dirci -con grande fatica e risultati spesso dubbi- cosa effettivamente è accaduto in un luogo e in un tempo delle vite degli uomini.Giulio Cesare ha varcato il Rubicone: cosa ce lo conferma, quali fonti abbiamo, che conseguenze ne sono scaturite.Giulio Andreotti ha baciato Riina (che schifo!): come facciamo ad assodarlo ed esserne certi, al di là delle nulle 'verità' giudiziarie che si limitano a girare attorno alle questioni poste dai processi - con vane schermaglie di legulei e stanchi p.m. e le vittime invendicate e i parenti sconsolati e affranti per sentenze che mandano assolti e/o prescritti i peggiori barabba.'Verità vo' cercando ch'è si cara al mio cuore.', scriveva il poeta, ma, in realtà, della Verità delle cose e degli eventi non importa un fico a nessuno, se consentiamo al procedere e permanere del farraginosissimo 'sistema giustizia' italico dei tre gradi di giudizio-tre e sul quale tutti abbiamo molto da ridire - e di certi giudici diciamo che si meriterebbero il castigo che infliggono agli innocenti e l'ignominia che pende sulle teste di certi colpevoli palesi sempre impuniti o che si fanno un massimo di giorni 7 di 'servizi sociali' e beffe dell'interdizione dai pubblici uffici e dalle campagne elettorali.Nulla è più bistrattato e negletto della Verità e della Giustizia che ne dovrebbe conseguire - e ancora nulla sappiamo, né sapremo dei colpevoli delle molte stragi italiche - e l'intera nazione tedesca preferisce non sapere che cosa è effettivamente successo nei neuroni e nelle sinapsi dei loro nonni defunti con ignominia storica che scattavano sull'attenti, fin da bambini, al passaggio dei cortei hitleriani e alzavano la mano gridando 'Heil'. E ne seguirono i bombardamenti sulle città e milioni di morti ammazzati sui fronti di guerra.E viviamo tutti di miti stanchi e poco veritieri e partecipiamo ai riti antichi e leggendari delle pasque di resurrezione, ma se ci interrogano sul fatto se sia credibile o incredibile che un corpo umano leviti verso l'alto con ossa, muscoli e nervi e capelli e si perda nell'azzurro cielo, levando alto l'indice e con in mano il bianco stendardo che conosciamo rispondiamo che:'Beh, insomma, è un fatto di Fede, no? O ce l'hai o non ce l'hai.'E beato chi ce l'ha perché di esso è il Regno dei Cieli.Ecco un altro torto che mi fu fatto da bambino -quando il prete mi invitava a uscire dall'aula perché si seccava delle troppe domande che gli ponevo e che non trovavano razionale spiegazione.Ma perché diavolo io non trovo una qualche Fede praticabile e un filo credibile – un filo più di una favoletta consolatoria, mi dicevo. E che perpetua l'intollerabile ingiustizia di escludermi dal paradiso dei credenti.Che ho fatto mai di male per meritarmi questo, mannaggia?