Nebbie e dintorni

Giustizia giusta. Un ossimoro.


La giustizia riformata è una scommessa. Funzionerà meglio dopo l'approvazione della riforma di Nordio che pone argini e freni a stampa e pubblici ministeri? Ma la domanda maggiore e annosa - e che ci riporta alle mille indignazioni delle sentenze ingiuste o alle nulle sentenze delle prescrizioni – è: 'Le vittime di atroci reati avranno finalmente giustizia?'E, forse, è l'eccesso di peloso garantismo il vulnus dell'italica 'giustizia ingiusta' – forse è il terzo grado di giudizio italico che andrebbe abolito d'emblè insieme alle scandalose prescrizioni e dovremmo farci bastare l'appello e finirla con la farsa tragica del terzo grado di giudizio che annulla le deliberazioni degli altri due gradi sottostanti.E la giustizia lagnosa di coloro che lamentano il bavaglio della riforma Nordio dovrebbe, in realtà, spingerli a battersi il petto e a raccontarci nel dettaglio come e perché dei buoni avvocati costosissimi riescano nell'impresa di mandare assolti i loro clienti danarosi a differenza dei poveracci che entrano nei loro studi luminosi con in mano i manzoniani polli di Renzo – e vengono, ca va sans dire, condannati in tutti e tre i gradi.Non sarà che la vera riforma di una giustizia che non c'è sarà quella di abolire il concetto di reato tout court e mandare a casa l'intero scomparto di giudici e avvocati e far risparmiare allo Stato una pacca di miliardi, ridando fiato all'economia del far west prossimo venturo?Forse nessuna giustizia conclamata, a ben vedere, è meglio di una cocente illusione di 'giustizia giusta' che ci ha inquinato i pensieri fino ad oggi. Is'n it?