Nebbie e dintorni

Canta Napule.


Canta Napule. 07 settembre 2014Forse è a causa della morte - che sempre ci obbliga a riflettere sul senso 'ultimo' delle cose - che indugio a chiedermi il senso delle azioni, (e delle reazioni, che la cronaca ci racconta 'tragiche'), di un ragazzo diciassettenne che se ne va di notte a spasso per la città silente e addormentata a bordo di un motorino, sul cui sellino trovano posto ben due amici o conoscenti del giovinetto defunto.Prima domanda, che ci viene dal racconto della madre addolorata e sconvolta: 'Mi ha detto che usciva a fare un giro.' In piena notte? E' normale che un ragazzo esca 'a fare un giro' a quell'ora antelucana e che la madre registri il fenomeno come evento familiare 'normale', non soggetto a severa inquisizione genitoriale ed eventuale, salubre reprimenda e fiera opposizione?Ne consegue il dramma. Il ragazzo non si ferma a un controllo di polizia (o carabinieri) e la concitazione della cronaca ci consegna un morto ammazzato per cause che sono soggette ad indagine ed accerteranno le responsabilità.Ma, se siamo costretti a tollerare, nel racconto ossessivo che ci fanno i tele/radiogiornali, gli echi e gli scoppi di voce della rabbia dei parenti e degli amici e degli abitanti del rione, forse è il caso di insistere e interrogarci su quest'aspetto di una illegalità diffusa (canta Napule!) e delle eccessive 'libertà' di quegli adolescenti e giovinetti e dei loro genitori che trovano 'normale' lasciarli uscire di casa alle tre di notte per fare un giro in motorino. Abitudini napuletane? Insonnia giovanile? O follia generalizzata e andazzo corrente di una città vitalissima, certo, ma vitale assai (in limine mortis) anche nei suoi drammi insensati e cronache di morti ammazzati che non hanno riscontro, non dico in Tirolo, per carità, ma anche solo nelle Marche o negli Abruzzi o nella vicina Basilicata?