Nebbie e dintorni

Inguaribili malattie dell'anima.


Ho ascoltato, di sfuggita, un tale ad una manifestazione pro Palestina che diceva con convinzione ferrea che l'orrore visto e ascoltato nei telegiornali dell'assalto dei terroristi di Hamas (le redazioni della Bbc si ostinano a definirli 'miliziani' con un malaccorto significato traslato che li assolverebbe dall'orrore e dalle efferatezze di belve e di orchi assassini), diceva che quell'orrore di massacri e decapitazioni e gente arsa viva nelle case e nei kibbutz è la necessaria risposta di guerra di un popolo oppresso e tenuto prigioniero nella enclave orrenda a vedersi e udirsi di Gaza.Il b... del c... del mondo e il punto di raccolta, da lunghi decenni, del generoso mendicismo universale – inclusa la disgraziata Unione europea che non ha interrotto le graziose elargizioni a quella tana di odio e orrori sognati fin nelle cune e bevuti con il latte delle madri.Il punto dirimente, quindi, è l'orrore e il massacro e le efferatezze. L'alzo zero su gente indifesa e fuoco a volontà con dipinto in faccia il ghigno infernale e la bava alla bocca dei folli diavoli incarnati - come e peggio dei film di Quentin Tarantino o del dipinto infernale di Bosch.Che, se provate voi a praticarle virtualmente sui corpi dei vostri peggiori nemici, vi pentirete e getterete l'arma lontano dopo il primo affondo di pugnale nel corpo indifeso e lo zampillare del sangue dalla ferita (non tutti, le cronache dei femminicidi ci fanno rizzare i capelli in testa) e vi strapperete i capelli dal cranio e batterete le teste sui muri, gridando al cielo l'orrore che provate verso voi stessi e verso la spaventosa pulsione dell'odio che avete nutrito fin nei sogni.Rileggetevi la reprimenda del monaco santo che mandò finalmente assolto Renzo Tramaglino del suo aver nutrito, e abbrutito l'animo, con l'odio feroce verso il nemico appestato e morente.L'odio non è mai 'normale'. E' una condizione di infiammazione grave dell'anima, spesso refrattaria ad ogni terapia antibiotica – ammesso che esistano antibiotici capaci di raggiungere l'imo profondo e buio dove sta rannicchiata la nostra anima ferita e morente a causa di questa patologia tutta e solo umana.Già perché le fiere, dalle quali deriviamo - in un senso inappropriato - la parola 'efferatezza' delle nostre azioni più malvagie quando sbranano le loro vittime non provano odio, bensì rispondono a quell'impulso basico naturale della fame e della necessità di nutrirsi e il loro ruggire e mostrare le zanne fatali prima di affondarle nella giugulare attiene al 'mors tua vita mea' del quale ce ne siamo fatti una ragione.Dite che non vedete una sostanziale differenza con quel che accade nelle terre bibliche della Palestina tra Ebrei e Palestinesi prigionieri nella enclave maledetta? Che entrambi i nemici che si fronteggiano mostrano i ghigni orribili di fiera mentre sparano e uccidono e straziano i corpi dei nemici o li affamano come nei migliori assedi medioevali?Dite che non vi è remissione a quell'odio atavico di antiche tribù in guerra permanente che solo la morte sa sedare e nessun monaco santo riuscirebbe a farli guarire dalla loro infiammazione fatale di anime perdute e destinate alla Geenna?Poniamoci le domande e diamoci le risposte, Dio lo vuole (se preferite 'Allah u akbar').