Servaggi e politiche sbagliate. A giugno il redde rationem.La crisi dei trattori sarà risolta, prima o poi. Certo prima di giugno – mese in cui si terranno le elezioni europee. Basterà una giravolta aggiuntiva, un giro intorno al palo parlamentare per cancellare certi provvedimenti 'green' invisi ai contadini, l'ennesima prebenda e/o sovvenzione per la categoria e uno sconto sul gasolio ed è fatta: si torna a bomba e si tira a campare.Ma forse (speriamo, facciamo gli auguri) non basterà a far girare il gradimento nei sondaggi che oggi premia le destre europee – e il prossimo parlamento potrebbe essere a trazione centro-destra e si annuncia una rivoluzione nei provvedimenti 'green' già assunti e un dietro front sulle leggi che hanno favorito l'immigrazione massiva e selvaggia nelle enclaves islamiche nemiche, chi vivrà saprà.Ma è il quadro d'insieme di una guerra alle porte (l'Ucraina) - che potevamo e dovevamo evitare di foraggiare e combatterla per procura americana – che dice questa Europa fallimentare su tutta la linea e da rifondare e correggere nel profondo la politica estera del continente, sganciandola definitivamente dalla alleanza con i pazzi Stranamore di Oltreatlantico.Un voto per un, sia pur tardivo, rinsavimento e un conseguente trattato di pace che riconosca alla Russia la 'zona cuscinetto' che – giustamente – esige contro chi la definisce 'nemico' a prescindere e si arma oltre misura e mostra i muscoli con la manovre congiunte Nato (che dureranno fino a maggio, vedi caso).A giugno, a giugno! Festa di liberazione dai servaggi bellici a traino dei due conflitti mondiali.
Servaggi e politiche sbagliate.
Servaggi e politiche sbagliate. A giugno il redde rationem.La crisi dei trattori sarà risolta, prima o poi. Certo prima di giugno – mese in cui si terranno le elezioni europee. Basterà una giravolta aggiuntiva, un giro intorno al palo parlamentare per cancellare certi provvedimenti 'green' invisi ai contadini, l'ennesima prebenda e/o sovvenzione per la categoria e uno sconto sul gasolio ed è fatta: si torna a bomba e si tira a campare.Ma forse (speriamo, facciamo gli auguri) non basterà a far girare il gradimento nei sondaggi che oggi premia le destre europee – e il prossimo parlamento potrebbe essere a trazione centro-destra e si annuncia una rivoluzione nei provvedimenti 'green' già assunti e un dietro front sulle leggi che hanno favorito l'immigrazione massiva e selvaggia nelle enclaves islamiche nemiche, chi vivrà saprà.Ma è il quadro d'insieme di una guerra alle porte (l'Ucraina) - che potevamo e dovevamo evitare di foraggiare e combatterla per procura americana – che dice questa Europa fallimentare su tutta la linea e da rifondare e correggere nel profondo la politica estera del continente, sganciandola definitivamente dalla alleanza con i pazzi Stranamore di Oltreatlantico.Un voto per un, sia pur tardivo, rinsavimento e un conseguente trattato di pace che riconosca alla Russia la 'zona cuscinetto' che – giustamente – esige contro chi la definisce 'nemico' a prescindere e si arma oltre misura e mostra i muscoli con la manovre congiunte Nato (che dureranno fino a maggio, vedi caso).A giugno, a giugno! Festa di liberazione dai servaggi bellici a traino dei due conflitti mondiali.