Nebbie e dintorni

Carri di Tespi e templi in rovina.


Templi che crollano, carri di Tespi e recite a soggetto. 18 febbraio 2022Ci siamo. Siamo al primo ammonimento pubblico, ma altri ne seguiranno, ne sono certo.C'è un tempo per unirsi e un altro per dividersi, per dirla con la saggezza ultima dell'Ecclesiaste.E la fine della pandemia porta con sé il tanto atteso redde rationem tra partiti mai uniti, bensì saliti sul carro (di Tespi) del vincitore ciascuno con le proprie bandiere e le insegne di riferimento, e che, al momento delle decisioni cruciali, recitano bravamente a soggetto. Ciascuno per sé e Dio con tutti. E sulla bravura degli attori in scena meglio stendere il pietoso sipario.E Draghi, personaggio in cerca di autore, sta per suo conto, sconsolato e con la coda fra le gambe, e se ne va in pellegrinaggio rituale al Quirinale dall'uomo che lo ha investito della augusta funzione di 'uomo della provvidenza'.Funzione provvisoria e figura retorica per dire la propria personale ritrosia a riconsegnare lo scettro al popolo sovrano – che scalpita e freme e non vede l'ora di vendicarsi dei tiranni pandemici che lo hanno costretto ai maledetti lockdown e agli obblighi vaccinali e alle odiose sanzioni.Muoia Draghi con tutti i filistei e si vada alle urne, finalmente! e si liberi la democrazia dai lacci e lacciuoli di una vergognosa interpretazione partigiana della Costituzione che consente, da sempre, i rivoltanti inciuci dei voltagabbana e degli Incollati-alle-cadreghe.Allons enfants.