Nebbie e dintorni

Realtà aumentate.


Narrazioni consolidate e tastiere. 20 febbraio 2022E dire che ci avevo creduto. Trovavo convincente e credibile che la postura 'uomo-sedia-tastiera' del quotidiano cazzeggiare che facciamo nel computer di casa, propostaci dal professor Baricco nel suo libro 'the Game', avesse pensionato la più faticosa/sanguinosa postura 'uomo-spada-cavallo' d'antan – che, aggiornata, diventa 'uomo-tastiera-missilecheparte' dal drone armato che aleggia sopra le linee nemiche.Insomma la realtà aumentata dell'Oltremondo virtuale, le 'second lifes' virtuali, per stare a quei suoi mirabili vaneggiamenti professorali, ci avrebbero messo al riparo dall'ossessione per i confini che ha caratterizzato il Novecento, maledetto 'secolo breve' di ben due guerre mondiali a campate di vent'anni o poco più.Invece torniamo a bomba – e non nel confortante senso metaforico che conosciamo, bensì nelle immagini televisive di quel che accade nel Donbass, conteso tra Ucraina e Russia, che raccontano di due soldati uccisi e di un attentato alla vita di un ministro della repubblica di una tranquilla escalation militare dagli esiti quasi scontati. Guerra. Ossessione per i confini. Ritorno alle posture aggressive dell'uomo nemico di un altro uomo e deciso a combatterlo, annichilirlo, prendersi il suo territorio e le sue ricchezze.E buonanotte alla salvifica 'realtà aumentata' del computer-giocattolo del mitico Game.Ossessione per i confini che fa seguito ai muri di filo spinato che si sono eretti e si erigono in Polonia ed in Ungheria alla facciaccia del salvifico mondo globale predicato dalle sinistre di s-governo come un Bengodi di futuri affratellamenti e travasi di vasi comunicanti tra miseria e ricchezza, tra il terzo e quarto mondo e l'Occidente colpevole di capitalismi rapinosi e di guerre per rapina (petrolio e silicio).E, abbandonati i sogni e i giochi di futuro (the Game) tocca tornare alle tristi considerazioni noventesche dei confini difesi con le unghie e con i denti, pena il collassare delle economie e la corruzione della civitas sotto l'urto dei milioni di migranti che si incolonnano alle frontiere del Messico e dell'Ungheria/Polonia e della Turchia – e il 'troppo che stroppia' che pretende riconoscimento di umanità e di pietas, ma osta il 'grano salis' delle limitate risorse a disposizione e di quanto siamo disposti a sacrificare di ciò che abbiamo costruito in faticosi decenni di fragile sviluppo economico.E l'esempio di coloro, santi subito, che si prendono in casa i profughi (welcome refugees) e li sfamano e li introducono nel sogno di un futuro di sviluppo condiviso non ci pare un buon esempio da condividere a milioni perché è estensione caritativa di dubbia efficacia economica e la 'natura umana' di predazioni e di fratelli-coltelli (Caino e Abele) che abbiamo alle spalle è narrazione di gran lunga più forte e consolidata.