Un otto di marzo stretto tra la guerra ad oltranza di Ucraina e la guerra di Israele contro gli scimuniti terroristi di Hamas ha la valenza di un giorno di pioggia di una primavera svogliata che lascia occhieggiare nei giardini e nei parchi i fiori rosa e bianchi di un commovente ritorno alla vita.Vita che si ripropone inesausta ad onta della morte che domina le cronache ed evidenzia la trista contabilità dei cimiteri che si allargano e la specie umana prima in classifica quanto ad efferatezze e belluinità rispetto ai predatori naturali delle giungle e delle steppe e delle taighe.E non è chiaro – o non ha molta importanza – se il femminismo sia vivo o morto, come si pretende dagli opposti schieramenti, messi di fronte alle imbecillissime cose delle esclusioni dai cortei delle donne israeliane (che pure hanno nei curricola delle denunce gli orrendi stupri e le mutilazioni e gli assassinii del 7 di ottobre) e le parallele sanzioni occidentali nei confronti delle donne russe, escluse le 'nalnaieve' dichiarate che hanno affollato la piazza dei funerali del noto oppositore.E il mondo degli orrori contrapposti va e si stiracchia nelle sue incongruenze e sciocchezze post ideologiche avviato al cupio disolvi della guerra termonucleare e una noia (mortale) si mangia perfino l'orrore del finis vitae annunciato.Meglio le comiche. Una risata ci seppellirà.
La pioggia dell'otto di marzo.
Un otto di marzo stretto tra la guerra ad oltranza di Ucraina e la guerra di Israele contro gli scimuniti terroristi di Hamas ha la valenza di un giorno di pioggia di una primavera svogliata che lascia occhieggiare nei giardini e nei parchi i fiori rosa e bianchi di un commovente ritorno alla vita.Vita che si ripropone inesausta ad onta della morte che domina le cronache ed evidenzia la trista contabilità dei cimiteri che si allargano e la specie umana prima in classifica quanto ad efferatezze e belluinità rispetto ai predatori naturali delle giungle e delle steppe e delle taighe.E non è chiaro – o non ha molta importanza – se il femminismo sia vivo o morto, come si pretende dagli opposti schieramenti, messi di fronte alle imbecillissime cose delle esclusioni dai cortei delle donne israeliane (che pure hanno nei curricola delle denunce gli orrendi stupri e le mutilazioni e gli assassinii del 7 di ottobre) e le parallele sanzioni occidentali nei confronti delle donne russe, escluse le 'nalnaieve' dichiarate che hanno affollato la piazza dei funerali del noto oppositore.E il mondo degli orrori contrapposti va e si stiracchia nelle sue incongruenze e sciocchezze post ideologiche avviato al cupio disolvi della guerra termonucleare e una noia (mortale) si mangia perfino l'orrore del finis vitae annunciato.Meglio le comiche. Una risata ci seppellirà.