Nebbie e dintorni

Le armi della democrazia e l'Europa (Giorgia-la Tiranna e i suoi infami detrattori).


Avete letto bene. La nostra simpatica premier, così benvoluta in Europa e capace di accreditarsi al centro dello schieramento politico europeo per entrare in maggioranza con gli infami (che non lasceranno fama) del ppe + socialisti nuovamente in sella a giugno (così dicono i sondaggi malandrini e partigiani), viene tacciata, in qualche foglio antifa di questo augusto titolo regale 'Giorgia-la-Tiranna'.Che, come Elisabetta-la-Bastarda (da altri storici menzionata come Elisabetta-la-Grande che sconfisse la Invencible Armada di Ferdinando-il-Cattolico), la eleva al rango di onnipotente, - come erano i re di un tempo che mandavano a morte gli oppositori e i 'traditori' di ogni risma.E, se non facesse ridere, dovremmo anche noi gridare, come gli antifa ed i presenti oppositori da tre palle un soldo ad ogni ricorrenza di 25 aprile, 'Al lupo, al lupo!' fascista e le libertà democratiche conculcate. Aita, aita, siamo le vergini cucce delle Grazie alunne.E converrà, invece, prendere sul serio la minaccia della nostra premier di fare da spalla ai folli interventisti Nato in Ucraina e votare, invece, con grandi numeri, il suo diretto competitor, Salvini, che l'Europa la vuole rivoltare come un calzino e intende allearsi con le 'estreme' per fermare la valanga di morte impostaci da Biden-l'Anziano.Possiamo davvero essere protagonisti in Europa, a giugno, se manderemo a casa gli infami bellicisti filo Nato e imporremo un clamoroso cambio di maggioranza politica.Aux armes, citoyens! (La perorazione rivoluzionaria va intesa come metafora politica – è bene precisarlo per non incorrere nel subitaneo coro di 'Bella ciao', o peggio, dei nostri infiammatissimi 'antifa'.)