Nebbie e dintorni

Le 'analfacapre' e gli esimi professori.


Le 'analfacapre' al potere.  - 29 maggio 2019Ogni giorno ha la sua pena, com'è vero! E ci sono in giro professori emeriti che si fanno 'leoni della tastiera' e nel loro profilo scrivono le cose che mai avrebbero voluto scrivere: di sette milioni di 'ignoranti', di 'analfacapre' che hanno votato contro di lui e contro il suo esimio sentire politico – che chissà perché dovrebbe essere stimato maggiore e più intelligente di quello delle capre analfabete di cui al suo poco encomiabile e per nulla democratico sfogo.E questa dei professori e delle professoresse che si 'lasciano andare' a porconare in pubblico come camionisti impazziti e/o scaricatori di porto – e dicono e ripetono, o fanno dire agli allievi più realisti del re le stupidaggini 'antifasciste' di prima delle elezioni, e paragonano il povero Salvini a un Hitler redivivo (salvo, poi, andare a Canossa e chiedergli perdono per non perdere i 15 giorni dello stipendio dimezzato) è la novità di questa 'stagione all'inferno' che viviamo in cui il popolo sovrano impone il suo credo a loro, i professori un tempo autorevoli, ma oggi chiusi ai domiciliari nella sala dello sdegno dell'Olimpo della Sapienza; dei nella polvere del non aver più nulla da dire di sensato e significativo al mondo dei discenti: le 'analfacapre' chiamate a decidere la politica nazionale dei prossimi mesi e anni.Suggeriamo loro una nuova manifestazione 'antifascista' e 'dei professori' in cui contarsi e 'stringersi a coorte' e recitare e scandire le loro litanie e le geremiadi, oppure offrirsi l'un l'altro la famosa spalla su cui piangere la loro impotenza – e magari avranno il sostegno di quelle altre 'analfacapre', quelle dei centri sociali, che cercheranno, com'è d'uso, di rompere il cordone dei poliziotti e ne avranno le manganellate conseguenti – e così si rinchiude il ciclo eterno dell'opposizione e del governo 'fascista' che tanto ci incanta per il suo eterno riproporsi in cronaca senza variazioni.Chi vivrà vedrà le analfacapre al potere, e chissà che dotte invettive saliranno al cielo.