Nebbie e dintorni

L'imperialismo della democrazia di Atene e la strage dei 'meloni'.


Se ne sapete poco di geo politica e vi mancano i riferimenti storici in proposito prenotate i posti a teatro per l'11 settembre (data emblematica) a Roma, all'Auditorium parco della Musica dello spettacolo di Alessandro Baricco: 'Tucidide: Atene contro Melo.' – storia emblematica di una gloriosa democrazia (quella di Pericle) che fa strage degli abitanti di un'isola famosa perché, dicono gli Ateniesi agli ambasciatori di Melo: 'La vostra amicizia ci danneggerebbe più di quanto possa fare il vostro odio.'A voi di trovare i riferimenti con l'oggi dei presenti attori geo strategici. Occidente (una coalizione di democrazie pretese di folli Stranamore al servizio di un possente 'apparato militar-industriale' che testa i suoi nuovi missili e le varie armi e satelliti in Ucraina) versus Oriente – Russia e Cina che provano a riequilibrare i sempre più faticosi equilibri tra potenze e imperi ed economie sorgenti ed aggressive. Troppo difficile? Si.Perché Baricco la prende sempre alla lontana e ciurla, oh se ciurla! Ciurla nel manico da Dio (e i suoi libri e gli spettacoli incantano), ma ciurla, è un gran ciurlatore di ardite metafore, e non sai bene se si frega le mani leggendo i giornali perché 'Alta è la confusione sotto al Cielo.' (Mao Dse Dong dixit, e aggiungeva: 'La situazione è, quindi, eccellente.') e tutta questa confusione di guerre e confini incerti gli fa gioco (The game, è uno dei suoi ultimi libri 'geo strategici').'Atene è la Nato.' suggerisce Baricco al giornalista che lo intervista (articolo su 'la Stampa' di oggi).Ne conseguirebbe, nello svolgimento della metafora, che Melo è un tranquilla isola di pacifisti ('siamo tutti 'meloni' (?) che si facevano i fatti loro a galla sull'Egeo e avanzavano con discrezione le loro denunce e le indignazioni per il durare della guerra maggiore, quella di Atene contro Sparta (metafora della Russia?).No, vabbè, è un azzardo, un casino, la metafora è davvero tirata per i capelli, però lo spettacolo è bello ed offre 'spunti di riflessione' nel merito – ed è pur vero che Stoltenberg (nomen omen) e i paesi filo Nato associati farebbero strage, se non fosse controproducente sul piano mediatico, di tutti i maledetti pacifisti che li accusano di imperialismo bellicista e di ipocrisia nella loro 'guerra per procura' in Ucraina.E mi viene in mente quella storia dei confini difesi con la vita (e la morte di milioni di loro) dai nonni e dai padri (quelli più longevi) e degli immensi sacrari della prima e della seconda guerra mondiale dei 'caduti per la patria' - citati nel libro di Baricco 'The Game' come una ridicola e maledetta 'ossessione'.L'ossessione per i confini che noi post moderni giocatori della Rete, pacifisti ad oltranza e per mutazione di dna, non condividiamo, ma ci ritroviamo sotto schiaffo e succubi dei post moderni imperialisti filo Nato che ce li ripropongono in Ucraina sotto le mentite spoglie di una 'nuova patria europea'.Ma chi la vuole, chi la sottoscrive, checcefrega di questa retorica ridicola di dover allargare le maledette alleanze Nato fino a ridosso dei confini dell'orso russo che, giustamente, chiede cautela militare e neutralità e rispetto dei patti politici e militari prospettati fino ad ieri, ma traditi e rigettati dai maggiorenti Nato con la complicità dei presenti leaders europei in fregola di revanscismo occidentale e stolida obbedienza ai folli Stranamore d'Oltratlantico.Beh, prenotate lo spettacolo a Roma, l'undici di settembre, ne vale la pena. Se saremo ancora tutti qua (il fungo termonucleare ci tallona da presso, lo sapete) a discutere di pace di guerra e di equilibri geo strategici che mutano per causa di imperialismi assassini ne riparliamo.
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