Nebbie e dintorni

Sogni e naufragi.


Sogni e naufragi. 10 agosto 2023Ho fatto un sogno. Ne faccio molti, in verità, ma i primi svaniscono nel correre delle ore del sonno e solo l'ultimo lascia brandelli del suo passaggio nella cronaca onirica e/o corteccia cerebrale (è qui che il cervello si prova a 'tradurli' e dare loro un finale senso compiuto).E pare a me significativo che proprio una 'corteccia', con le sue rugosità arboricole e i labirinti della scorza riesca a canalizzare il senso di quei brandelli e/o lacerti e a dare loro una traduzione para razionale – di modo che possiamo parlarne al risveglio con il coniuge e/o i figli e provare a credere che la vita non sia sogno all'opposto.E la 'scena-madre' che quel sogno caratterizzava era costituita da una folla di profughi dolentissima, vecchi, donne e bambini dall'est delle disgrazie terrestri, chissà come giunti fin sulla soglia della mia camera da letto e, al risveglio, uno di loro mi chiedeva quanto chiedessi per un'ora di sonno concessa alla moglie che non si reggeva in piedi sul letto che andavo a liberare (qualcosa di simile avevo letto, tempo fa, nelle cronache dei braccianti agricoli delle Calabrie). Va da sé che nulla gli chiedevo e il mio letto fu lasciato gratuitamente in gestione ad ognuno e tutti quei bisognosi al seguito. Ne seguì la necessaria disinfestazione quando ne tornai in possesso.Ora, che in me (e in molti di noi 'cattivisti', ostili alla nessuna politica migratoria degna di questo nome di questo e dei precedenti s-governi della nazione) in me, dicevo, alberghi l'animo del mitico 'buon Samaritano' pietoso e chino sul passante steso a terra ferito e/o febbricitante è fuori discussione. Sono persona di buon animo e sensibile alla bontà e alla misericordia nei confronti del mio prossimo, ma è fuori luogo l'applicarle agli arrembaggi quotidiani alle nostre coste e alle modalità atroci dei naufragi organizzati che gli stessi profughi e/o i clandestini delle lotterie del mare chiedono ai 'trafficanti di morte'.E ritengo che, al di là e oltre le private vicissitudini di ognuno di quei temerari, niente giustifichi l'affido e l'azzardo del consegnare nelle mani di quei loschi figuri degli annegamenti probabili e quotidiani le loro vite fragili e quelle delle donne e dei figli.Non è questa una 'politica' migratoria accettabile. Non è una accettabile politica lasciare gestire questo affanno epocale di popoli migranti ai trafficanti di morte. Il 'no way' australiano è, al confronto, più pietoso e ragionevole nel suo severissimo scoraggiare i migranti delle coste asiatiche dal consegnare denaro e vite a quei criminali delle 'carrette del mare' – nel suo severo ed efficace dissuadere i migranti dal mettersi per mare, follemente confidando di aver in mano il biglietto vincente dell'oscena lotteria del mare.
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