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Troppa grazia.

Post n°2916 pubblicato il 12 Dicembre 2023 da fedechiara
 

Cose dell'altro mondo. 12 dicembre 2020

La sceneggiatura di Gianni Zanasi del film 'Troppa grazia' è geniale. Traspone nel nostro tempo presente – tempo di cinismi e incredulità e complottismi dei più vari – l'apparire della Madonna, nientemeno! Che già al tempo dei tre pastorelli di Fatima, per tacere di Medjugorie, ha causato seri problemi di credibilità presso le curie competenti e agli addetti agli 'interrogatori di garanzia' dei miracolati, scambiati per visionari e picchiatelli, ma che si ostinavano a dire e ripetere, tetragoni, di 'vedere la Madonna' - che sempre pretende un suo nuovo tempio e l'estensione del suo culto, ca va sans dire.
E nella sceneggiatura del film la Madonna è una tipa bella e tosta e velata secondo tradizionale iconografia e non le manda a dire alla bravissima Alba Rohrwacher, presa di mira suo malgrado e che si prova fino all'ultimo a sottrarsi all'arduo e proibitivo compito di 'dire agli uomini di costruire una chiesa' in un campo gravato da oscuri misfatti eco incompatibili.
E le battute della protagonista sono quelle giuste, esilaranti, di chi capisce che si sta giocando la reputazione e rischia di passare per matta ad assecondare la 'madre di Dio' nelle sue pretese di riconoscimento universale – una Madonna ostinata e perfino violenta e manesca nel tentare di piegare alla fede la protagonista, che cede, alfine, per spossatezza e disparità di forze, al vero e proprio 'stalking' della sua ospite mentale.
E mi sentivo solidale con la protagonista in vana fuga dalle sue visioni che si chiedeva 'ma perché proprio a me' questa disgrazia e violenza privata di dover affermare una cosa così folle quale ci appare, oggi, l'apparizione della Madonna. Perché non a Conte, giusta punizione per la sua pretesa di dirsi 'avvocato del popolo'. O a Speranza, che ci ha il nome giusto per avvallare ogni cosa di difficile comprensione, in questi tempi di sciagura pandemica – e magari il ricorso all'apparizione di un così autorevole sponsor religioso potrebbe abbreviare i percorsi della lotta contro i virus, vedi mai.
E pensavo al fatto che un tale film, mutati i riferimenti religiosi, se girato e proiettato in terra di islam, di certo si sarebbe attirato non una ma cento 'fatwe' assassine dagli imam esaltati dell'islam radicale, al pari di quella che ha colpito Salman Rushdie e i suoi 'Versetti satanici' - che così tanti morti e furori distruttivi ed intimidazioni alla libertà di pensiero e di stampa ha causato nei paesi del troppo ospitale occidente.
Ma per nostra fortuna siamo in Europa, paese di libertà inimmaginabili ad est dell'Albania e della Macedonia, e possiamo canzonare con cinematografica leggerezza perfino la 'madre di dio' e le sue pretese di rinnovare il suo culto in tempi di scetticismi diffusi e 'crisi delle vocazioni'. Da vedere (oggi in replica su rai2).

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