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« Pretese voci divineVanitas vanitatum »

Verità, tragica dea.

Post n°1149 pubblicato il 14 Febbraio 2020 da fedechiara
 

Se sia più nobile...

C'è chi ne fa una questione 'muscolare' - e invita chi di dovere a: 'Portiamo a casa i nostri marò!' con lenzuolate di altri slogans anti tasse e gazebo permanenti orribili a vedersi eretti nelle piazze a fianco di una antica torre. E c'è la diplomazia furbetta della Farnesina – che combatte vanamente la sua battaglia in punta di fioretto giuridico e 'internazionalizzazione' del conflitto fra India e Italia.

'(…) s’egli sia più nobile soffrire nell’animo le frombole e i dardi dell’oltraggiosa Fortuna, o prender armi contro un mare di guai, e contrastandoli por fine ad essi.' si interrogava da par suo il principe Amleto nel notissimo monologo. 
Ma poiché di 'prender armi' non è questione in tanta vicenda di eventi misteriosi e di verità negate e/o mai accertate e di Stati e giurisdizioni in conflitto, forse sarebbe meglio ricorrere alle armi della 'verità' giudiziaria che accerti e ci racconti, come dovrebbe, quel che è effettivamente accaduto in quella maledetta giornata di sole tropicale nelle acque dell'Oceano Indiano in cui esplose - questo è certo - uno scontro a fuoco tra i nostri fanti di Marina in servizio di difesa della nave che li ospitava e un peschereccio di poveri pescatori chissà come e perché scambiato per una barca di aggressivi pirati.

Non credo di essere il solo a provare noia e fastidio nell'ascoltare i resoconti quotidiani della controversia indo-italiana che girano a vuoto intorno alla verità dei fatti e tentano di sfuggire al cappio di quella 'giustizia' senza altri aggettivi che noi stessi invocheremmo e applicheremmo a parti rovesciate. Se, cioè, i pescatori uccisi fossero stati siciliani e gli uccisori soldati di un'altra nazione imbarcati in una loro nave.

'Verità vo' cercando ch'è si cara al mio core.' recitava il poeta e mai aspirazione fu più attuale. E con tanto valido e aggressivo 'giornalismo di inchiesta' che si mostra in tivù e leggiamo sulle pagine di stampa mai abbiamo letto un reportage e ascoltato le interviste ai pescatori sopravvissuti e ai marinai e al capitano imbarcati sulla nave in questione che ci raccontino la loro verità comparata e della quale abbiamo fame ed è la sola cosa che conti.

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