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Più dubbi che dogmi

Post n°1155 pubblicato il 19 Febbraio 2020 da fedechiara
 

Di dogmi, adozioni e riti folcloristici

La buona notizia è che i filosofi e i teologi qualche dubbio ce l'hanno su chi sia Dio e se sia il solo Dio e quale religione - rivelata o meno - ne contenga la Parola e la Verità. E l'atto dello stirare la biancheria la mattina di una domenica piovosa è una buona occupazione perché consente di ascoltare con attenzione trasmissioni 'filosofiche' e 'teologiche' che, se diversamente occupati, mai ci sogneremmo di ascoltare.
E veniamo a sapere dal quel filosofo che, stamattina in trasmissione, discuteva di un suo libro che Dio è altra cosa dal Dio dei miei Cinquanta – il Dio delle tante prediche dei predicatori degli 'esercizi spirituali' che ogni anno facevamo (giorni e giorni di assoluto silenzio e preghiera, aiuto!) i quali tuonavano contro il Peccato e i maledetti peccatori di ogni genere e risma (di più i peccati legati al sesso) e prefiguravano scenari infernali da brivido che condizionarono le nostre fragili menti giovinette tanto da faticare, oggi, fatti adulti e vecchietti, che sia quello lo stesso Dio della misericordia di Francesco: che tutto comprende e assolve e perdona, perfino quei tali delle 'step adoptions' della famigerata legge Cirinnà-trullalà-eccoci qua.

E, prima di quella trasmissione filosofica, nel dibattito che fa seguito a 'Prima pagina', un paio di ascoltatori sono intervenuti sollevando il dubbio e il vespaio che l'avercela con la la legge Cirinnà - sul punto delle fatidiche ed esiziali 'step adoptions' - per troppa maledetta gente (ignorante e stupida, a sentir loro, i due 'illuminati') fosse il portato di un pregiudizio negativissimo sulla sessualità 'sporca' di quei tali omosessuali che oggi pretendono la parità su tutto, famiglia con figli compresa. 
E, in verità vi dico, quei due non avevano tutti i torti a sollevare quel dubbio e il vespaio conseguente, considerate le prediche che abbiamo ascoltato quand'eravamo bambini e adolescenti e le narrazioni violente del racconto biblico su Sodoma e Gomorra distrutte dal fuoco.
Ci sarà bisogno di tempo, prima che quei condizionamenti e i pregiudizi conseguenti scompaiano, forse il trapasso a miglior vita di tutta la generazione che ha subito quel lavaggio del cervello biblico ed evangelico che poco si curava della francescana 'misericordia' e dello strascicato e lamentoso distico mediatico di Francesco che diceva davanti ai microfoni e alle telecamere urbi et orbi: 'Chi sono io per giudicare?', relativamente ai gay e alle molte questioni che solleva l'averli biblicamente perdonati e finalmente inclusi nel tessuto civile dei matrimoni e delle adozioni.

A quando la cancellazione del dogma dell'infallibilità papale e l'introduzione del 'legittimo sospetto' che molte delle prediche che abbiamo ascoltato e ascoltiamo nelle chiese siano solo un modesto parere tra i tanti di cittadini in tonaca amanti di riti ecclesiastici vetusti e un tantino folcloristici?

Nessuna descrizione della foto disponibile.

Canguri azzoppati.

Per chi si fosse messo in questo momento in ascolto e mastica poco di politica e si ritiene un 'puro': che prima viene l'interesse dei cittadini e poi il gioco a poker parlamentare tra maggioranza e opposizione, giova ricordare che la purezza non è mai stata di casa nelle case della politica e l'interesse dei cittadini è, da sempre, il due di briscola di ogni partita che si gioca nel parlamento dei nostri quotidiani affanni e cocenti disillusioni.

E, stamattina, perfino il lettore dei quotidiani di 'Prima pagina', Marco Bracconi, persona abitualmente lucida seppure manifestamente 'schierato' col premier e il suo esercito sgangherato di 'piddini' in cerca di autore e pace nelle coscienze, stamattina ha perso la testa nel commentare la mossa di poker dei Cinque Stelle che hanno deciso di non votare 'il canguro'. E sputava veleno dalle ghiandole sebacee e corrosiva acidità di stomaco verso i 'grillini' e tutto il fronte delle opposizioni, calcando la voce e i commenti non petiti contro la corruzione di un pugno di ladroni lombardi ex leghisti (subito sospesi dal partito e giustamente vituperati dal governatore in carica incazzatissimo).

E a queste anime belle di renziani e piddini disperati perchè gli si è rotto il giocattolo di una legge-bandiera e non possono più usare disinvoltamente dei due forni (destre voltagabbana e Cinque Stelle) per i loro interessi di bottega e sono costretti ad accettare che la politica in parlamento non è un pranzo di gala né un gioco delle parti, diciamo che se hanno i voti per continuare continuino, se non li hanno saltino sulle mine dei voti contrari insieme al loro stra maledettissimo canguro. A la guerre comme a la guerre.

E, se andranno a casa, stapperemo lo champagne perché non se ne può più dell'arroganza degli arrembanti renziani-sappiamo-tutto-noi e del loro leader imbonitore e vuoto di qualità qualchessia - la cui carriera cominciò con una pugnalata da Bruto e congiurati convenuti e la sua frase assassina: 'Enrico stai sereno' rivolta al morente. E speriamo che chi di pugnale ferì di pugnale perisca e ceda il passo a gente migliore, se ce n'è. Muoia Renzone e tutti i pidistei.

Pollice verso e via alle votazioni.

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