Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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Di dogmi, adozioni e riti folcloristici La buona notizia è che i filosofi e i teologi qualche dubbio ce l'hanno su chi sia Dio e se sia il solo Dio e quale religione - rivelata o meno - ne contenga la Parola e la Verità. E l'atto dello stirare la biancheria la mattina di una domenica piovosa è una buona occupazione perché consente di ascoltare con attenzione trasmissioni 'filosofiche' e 'teologiche' che, se diversamente occupati, mai ci sogneremmo di ascoltare. E, prima di quella trasmissione filosofica, nel dibattito che fa seguito a 'Prima pagina', un paio di ascoltatori sono intervenuti sollevando il dubbio e il vespaio che l'avercela con la la legge Cirinnà - sul punto delle fatidiche ed esiziali 'step adoptions' - per troppa maledetta gente (ignorante e stupida, a sentir loro, i due 'illuminati') fosse il portato di un pregiudizio negativissimo sulla sessualità 'sporca' di quei tali omosessuali che oggi pretendono la parità su tutto, famiglia con figli compresa. A quando la cancellazione del dogma dell'infallibilità papale e l'introduzione del 'legittimo sospetto' che molte delle prediche che abbiamo ascoltato e ascoltiamo nelle chiese siano solo un modesto parere tra i tanti di cittadini in tonaca amanti di riti ecclesiastici vetusti e un tantino folcloristici? Per chi si fosse messo in questo momento in ascolto e mastica poco di politica e si ritiene un 'puro': che prima viene l'interesse dei cittadini e poi il gioco a poker parlamentare tra maggioranza e opposizione, giova ricordare che la purezza non è mai stata di casa nelle case della politica e l'interesse dei cittadini è, da sempre, il due di briscola di ogni partita che si gioca nel parlamento dei nostri quotidiani affanni e cocenti disillusioni. E, stamattina, perfino il lettore dei quotidiani di 'Prima pagina', Marco Bracconi, persona abitualmente lucida seppure manifestamente 'schierato' col premier e il suo esercito sgangherato di 'piddini' in cerca di autore e pace nelle coscienze, stamattina ha perso la testa nel commentare la mossa di poker dei Cinque Stelle che hanno deciso di non votare 'il canguro'. E sputava veleno dalle ghiandole sebacee e corrosiva acidità di stomaco verso i 'grillini' e tutto il fronte delle opposizioni, calcando la voce e i commenti non petiti contro la corruzione di un pugno di ladroni lombardi ex leghisti (subito sospesi dal partito e giustamente vituperati dal governatore in carica incazzatissimo). E a queste anime belle di renziani e piddini disperati perchè gli si è rotto il giocattolo di una legge-bandiera e non possono più usare disinvoltamente dei due forni (destre voltagabbana e Cinque Stelle) per i loro interessi di bottega e sono costretti ad accettare che la politica in parlamento non è un pranzo di gala né un gioco delle parti, diciamo che se hanno i voti per continuare continuino, se non li hanno saltino sulle mine dei voti contrari insieme al loro stra maledettissimo canguro. A la guerre comme a la guerre. E, se andranno a casa, stapperemo lo champagne perché non se ne può più dell'arroganza degli arrembanti renziani-sappiamo-tutto-noi e del loro leader imbonitore e vuoto di qualità qualchessia - la cui carriera cominciò con una pugnalata da Bruto e congiurati convenuti e la sua frase assassina: 'Enrico stai sereno' rivolta al morente. E speriamo che chi di pugnale ferì di pugnale perisca e ceda il passo a gente migliore, se ce n'è. Muoia Renzone e tutti i pidistei. Pollice verso e via alle votazioni. ILFATTOQUOTIDIANO.IT|DI MARIO NATANGELO Il Movimento 5 Stelle ha scelto di votare contro il canguro sul ddl unioni civili che avrebbe falcidiato molti dei 6mila emendamenti presentati. Il tutto per non aiutare i dem, come avevano dichiarato prima di entrare in Senato. Ma senza il loro voto il provvedimento rischia di non passare e di affo... Il Movimento 5 Stelle ha scelto di votare contro il canguro sul ddl unioni civili che avrebbe falcidiato molti dei 6mila emendamenti presentati. Il tutto per non aiutare i dem, come avevano dichiarato prima di entrare in Senato. Ma senza il loro voto il provvedimento rischia di non passare e di affo...
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