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« Quella sinistra voglia d...Gelide guerre di religione. »

Strane immagini

Post n°1401 pubblicato il 31 Ottobre 2020 da fedechiara
 

Le immagini sono strane. Dovrebbero essere il veicolo delle nostre emozioni, la risposta empatica verso chi o cosa risponde a una nostra idea di 'bene' e 'bello' condivisa o, di contro, una risposta di contrarietà e antipatia o odio verso chi o cosa ci rappresenta il male e il brutto dell'esistenza.
Ma nel caso del tunisino macellaio di esseri umani a Nizza, cattedrale di Notre Dame - davanti alla quale ha passato la notte prima della mattanza , dice il fratello intervistato - le immagini depistano, e le cronache raccontano altro.
Raccontano la repentina mutazione di un dottor Jeckill immigrato clandestino da noi, a Lampedusa, porta/o miserabile di Europa, in un mr. Hide assassino seriale i cui pensieri di morte e macellazione rituale nel nome di un suo fantomatico 'allah', grande iddio islamico vendicativo, non cambiano le sue fattezze di bravo ragazzo.
E il viso del macellaio assassino, in una foto mostrata da quasi tutti i giornali, sprizza la vitalità di un immigrato che cerca fortuna in Europa e mostra un sorriso arabo che induce ad una mal riposta simpatia - e non ci raccapezziamo e non ci diamo ragione di quei suoi gesti assurdi successivi che, rivisti al rallentatore di un instant-movie girato da un regista fantasma sospeso a mezz'aria dentro la cattedrale sopra di lui, mostrerebbero nel primo piano del viso, finalmente, l'odio atroce in azione di un orco che si accanisce contro le sue vittime designate e inermi e spaventatissime e belanti/urlanti come agnelli sacrificali di fronte al coltello mortifero che taglia le gole - e l'assassino grida come un ossesso contro di loro quella sua frase-droga: allah u akbar, dio è grande.
Dio non è grande, semplicemente non è, se, a tutt'oggi, è droga attiva e adrenalinica di antiche leggende assassine che sfidano il correre dei secoli e la luce chiara della scienza e la post moderna, condivisa idea di convivenza pacifica di popoli e culture.
E lo sforzo maggiore che facciamo, in assoluto, uno sforzo titanico, è quello di capire come si possa portarsi dentro, portarsi appresso, nel corso di un viaggio iniziatico di giovane 'richiedente asilo', tutto quell'odio rattrappito in un canto del cervello mai dilavato dall'idea luminosa di modernità che l'Europa generosa ti offre – con tutte le sue leggi sull'accoglienza rivolte a chi fugge 'da fame, guerre, siccità'. Dalle malattie no, quelle, sopratutto se pandemiche, andrebbero curate in loco, raccomanda l'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Ma le migrazioni sono come le piaghe d'Egitto, non si fermano, non le ferma nessuno dei presenti s-governi europei, e il ministro Lamorgese ce lo conferma, tetragona e priva di espressione, in televisione: 'L'accoglienza è sicurezza. Apposta abbiamo cambiato i decreti-sicurezza di Salvini.'
Provi a spiegarglielo alle vittime del bravo ragazzo tunisino che aveva nel cervello un suo Hide assassino. O a tutte le vittime di tutti gli attentati e le stragi subite nell'ultimo lustro da Europa nel corso della sua folle storia di immigrazioni s-governate ed enclaves urbane separate e nemiche che ospitano i farfuglianti assassini e macellai de 'allah u akbar'.
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