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Osservazioni non peregrine.

Post n°1714 pubblicato il 06 Agosto 2021 da fedechiara
 


Fotografie 06 agosto 2014
E a girarla in lungo e in largo questa città di ammuffiti gabbiani e stranite greggi di turisti imbalsamati registri le fotografie di una convivenza difficile a cinque cifre giornaliere sempre in aumento e, di contro, un agio evidente dei bivacchi e pic nic organizzati e ragazzini buttati a terra perfino nei vaporetti affollatissimi. Un venezianissimo, giocoso e un filo buzzurro e burino 'Facciamo un po' il caxxo che ci pare.' di gente che ti occupa per intero un ponte o una fondamenta, bicchieri e sigaretta alla mano, e ostruisce i passaggi a chi va di fretta, ma alcuni indigeni iper permissivi e tanto post moderni non se ne curano e nulla vedono perché il mondo e la luce del giorno li sfiora appena, - e hanno il dito perennemente afflitto dalla compulsione strisciante sul video del cellulare/tamagochi e la mente inscatolata in quell'angusto altrove dei messaggini e le fotine e le compilations personali e le notifiche incessanti del libro delle facce.
E sarà l'influsso della notizia del giorno del marocchino-imam che pregava allah, in una moschea-capannone ex industriale: che li mandasse tutti bruciati e avvelenati fra atroci tormenti e il samoro nero a quegli ebreacci guerrafondai e assassini, ma quando, alla curva del 'ghetto' che immette in san Leonardo, mi vedo uscire cinque monache in burqa nerissimo, foche monache lentamente deambulanti nel sole caldo e afoso e solo una fessura per gli occhi delle recluse, mi si stringe il cuore a quella follia della prigionia storica femminile islamica e pel caldo atroce che devono soffrire le poverette, - monache di clausura al seguito dell'islamico padre-padrone strettamente osservante che magari, interrogato, si dice 'moderato' e solo seguace della tradizione, ma come si fa a crederlo di fronte all'evidenza di quella reclusione familiare atroce e fuori tempo esibita turisticamente senza pudore?
E poiché le nostre leggi prevedono la riconoscibilità del viso, comparata colla foto sui documenti, come diavolo sono entrate nel paese quelle tali e cosa diranno i custodi dei musei, se richiesti di una visita a Ca' Pesaro, - e come reagirà il capo-famiglia carceriere se da quella fessura le pie donne si soffermeranno ad osservare con interni fremiti impudichi i nudi di Canova e le invereconde Veneri del Tiziano? Boko Aram?
Osservazioni non peregrine, dal momento che vi è chi, nel web e sulla carta stampata, nel caldo agostano che ritorna prepotente, si premura di dirci e scrivere con tanto di immaginarie mappe future di un impero maomettano di ritorno, che l'Isis del post moderno Califfato darà filo da torcere ai nostri soldati nel prossimo futuro. E a poco serviranno i droni, perché è sul terreno, scrive il giornalista, che si combattono le guerre - e i nostri soldati butteranno le armi a terra come gli iracheni e 'li turchi' saranno presto alle porte di Vienna e di Madrid e i loro cammelli si abbevereranno alle fontane del Bernini.
Sarà, però la guerra che si è combattuta a Gaza è stata guerra di missili e di razzi e di civili usati quali scudi umani dai pazzi fondamentalisti di Hamas.
E, dal momento che ricorre l'anniversario di Hiroshima e Nagasaki, sarà appena il caso di ricordare a Massimo Fini, (l'autore dell'articolo in questione che osanna la valentia militare dei kamikaze islamici e ci mette in guardia), che, se i pazzi fondamentalisti e valenti guerrieri del nuovo Califfo dovessero davvero dilagare e provarsi a realizzare il sogno di arrivare a Roma e distruggere la civiltà occidentale, beh droni e missili e bombe più o meno intelligenti e/o le terribili 'atomiche' tornerebbero a svolgere la funzione che svolsero efficacemente su Dresda, per piegare l'ultima resistenza dei pazzi nazisti, e su Hiroshima e Nagasaki, per cancellare dall'immaginario giapponese il mito stupido dei samurai-kamikaze che affondavano la navi americane nel Pacifico gettandosi a picco sui ponti coi loro 'Zero'.

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