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Collere svilite e ma(i)cronizzate.

Post n°1863 pubblicato il 07 Dicembre 2021 da fedechiara
 


Il vento della collera 07 dicembre 2015
Aux armes, citoyens! L'esortazione rabbiosa e militaresca della Marsigliese è stata la colonna sonora della 'débacle' parigina del 13 novembre appena scorso e oggi viene rilanciata in cronaca dalla notizia che 'il vento della collera' ha prodotto il suo primo risultato elettorale di gran peso: la nettissima affermazione, alle amministrative, del 'Front National' capeggiato dalla famiglia Le Pen: nonno, figlia e nipote – tre generazioni a confronto e un futuro, nazionale ed europeo, davvero nebbioso e di 'malaise' e 'étourdissement' diffusi e nessun segno, a parte i tardivi blitz dell'antiterrorismo nei covi degli jiahdisti, che la nostra bella Europa tornerà presto a specchiarsi nell'Inno alla Gioia delle sue origini.
Aux armes, citoyens. E davvero il Front National, dopo quel 13 novembre assassino, sembra essere una 'arma impropria', un bastone e una picca impugnati da quel popolo che sprezzavamo delle 'chiacchiere da bar' scambiate davanti a un 'Pastis' (e le dovremo rivalutare e tenere, da oggi in poi, nella debita considerazione) nei bar e nelle osterie dei piccoli paesi e delle cittadine sonnacchiose della 'douce France' che guardano alla capitale stordita e offesa e blindata come a un tradimento, un abbandono dei valori fondanti la 'Republique', un corpaccione sempre più estraneo – con tutte quelle 'banlieues' fuori controllo e la polizia che preferisce non metterci piede se non a stragi avvenute e l'emergenza sempre inseguita e mai prevenuta.
E i partiti della destra moderata e la sinistra dei socialisti al lumicino pensano già di 'fare argine' al ballottaggio e allearsi - una malata e indifendibile 'santa alleanza' - per impedire la consacrazione del Front National quale 'partito di governo' e la speranza è che falliscano e che il bastone, l'arma impropria impugnata dal popolo scenda pesante su quelle teste malate, su quegli inetti uomini di s-governo che solo le stragi ripetute – Charlie, Copenhagen, il Bardo - hanno 'risvegliato' dal torpore.
E, ad ascoltare la cronaca del conduttore di 'Prima pagina' di oggi mi avvilivo e scuotevo la testa al risuonare delle parole asfittiche che pronunciava e ai particolari in cronaca che evidenziava il giornalista de 'la Stampa'. Un giornalista 'di sinistra' dai neuroni refrattari agli antibiotici del comune buonsenso che azzardava una vera e propria arrampicata sugli specchi e insisteva a voler segnalare agli ascoltatori, dall'alto della sua spocchia, che il Front National è un partito fascista, un pericolo per la democrazia - ma non osava dirlo perché l'etichetta della trasmissione glielo impediva e, a denti stretti, teneva a freno la sua imbelle faziosità e il suo disappunto per quella vittoria largamente annunciata.
Gli dei che accecano chi vuol perdere e, da molto tempo ormai, hanno 'perso il lume della ragione' e del buonsenso comune posti di fronte a un mondo rotto ed esploso che scaglia le sue schegge impazzite dentro i confini di Schengen - e le sue frontiere sud ridotte a un colabrodo e milioni di profughi che vi premono per entrare e i governanti che pagano miliardi di euro ad un autocrate islamico per arginare la piena che essi stessi hanno favorito e incoraggiato.
Tutti a casa. Un'altra politica è possibile ed urgente.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/12/07/elezioni-francia-front-national-partito-piu-votato-dai-giovani-tra-18-e-24-anni/2283645/?fbclid=IwAR1U2SMSktLWJiQUyHlNfgEumPX72VUueZA_jFxrgr9MA2zgv4M61sO1xlA

Elezioni Francia,

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