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Polarizzazioni e guerre per procura.

Post n°2082 pubblicato il 09 Maggio 2022 da fedechiara
 

Ci stiamo un po' tutti 'polarizzando'. Solo che i poli oggi in questione sono l'est e l'ovest di un mondo che si è fatto sbilenco come le nostre vite. Di questo passo, finirà per cambiare anche l'asse magnetico terrestre e dovremo tutti ricalibrare i bisogni, le abitudini alimentari e forse reinventare le tecnologie – se è vero quel che scrivono gli esperti: che l'Europa, prona e succube e con il capo girato ad ovest del nuovo asse bellico terrestre e in feroce contesa con la Russia, è carente delle materie prime essenziali che abbondano, invece, ad est. Carente perfino di quelle 'terre rare' che sono alla base delle tecnologie ultime della comunicazione globale.
Come ridisegnare il futuro prossimo allora, in questa sospensione temporale bellica che ci impaura per tema delle esplosioni termonucleari che si minacciano ad est e ad ovest del pianeta?
Avremmo dovuto ripensare per tempo alle nostre sudditanze passive che ci hanno visto schiavi politici dell'America (la nostra penisola è, da nord a sud, una vera e propria 'portaerei' della Nato) e della sua arrogante organizzazione militare sedicente difensiva.
Avremmo dovuto aggiornare nel corso dei decenni democristiani e pentapartitici i troppo vincolanti trattati che abbiamo stipulato dopo la seconda guerra mondiale e distaccarci progressivamente dalle pelose 'riconoscenze' verso lo scomodo alleato e continuare a fare come il Craxi di Sigonella – che ha rivendicato la piena sovranità del paese ospitante e sancito le differenze politiche del caso con l'ingombrante convivente.
Ma di uomini politici di quella fatta (le note corruzioni a parte) non ne nascono molti in un secolo e oggi ci ritroviamo in pieno e asfittico dibattito su come toglierci dall'incomoda posizione di vaso di coccio tra due vasi di ferro che cozzano rumorosamente l'uno contro l'altro.
E non c'è verso di separare i due contendenti che se le danno di santa ragione (e, da ieri, senza più nascondersi dietro la foglia di fico della 'libertà dell'Ucraina', Stoltenberg dixit) e uno dei due leaders in competizione bellica furiosa cadrà. Speriamo presto e senza troppe conseguenze drammatiche per la pavida Europa politicamente inadeguata e succube.
Ma, alla fine di questa guerra furiosa, come si presenterà il pianeta politico: di una Cina e la Russia unite da uno stretto legame economico, insieme all'India e gli altri paesi dell' ex 'terzo mondo'?
Torneremo, noi cittadini dell'ovest pacificato, a 'fare affari' reciprocamente vantaggiosi con l'est del mondo ricco di materie prime o i rancori presenti per le sudditanze belliche e le stupide sanzioni proclamate al seguito di uno scomodo alleato avranno strascichi lunghi e penosi?
Per l'intanto prepariamoci a 'pagare caro, pagare tutto' delle cattive scelte politiche del presente s-governo degli infami partiti che hanno votato il decreto di aiuti ed armamenti ad un paese in guerra (fama di lor il mondo esser non lassa). E, in autunno, tornerà, implacabile il 'caro bollette' e le aziende che, conseguentemente, chiuderanno i battenti - e noi per casa in tuta di 'pile' avvolti nelle coperte a sbuffare nuvolette di vapore e ad improvvisare le corsette di riscaldamento dal salotto alla camera da letto.
Ma ci resterà la consolazione di esserci battuti come leoni per la pretesa 'libertà dell'Ucraina' a cui la Nato, per bocca del suo attuale segretario-Stranamore, nega il diritto di riconoscere la giurisdizione russa sulla Crimea quale base di una possibile trattativa di pace.
Correva l'anno...

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