Il cambio di narrativa è vistoso e potente e la legge di Murphy ci mette del suo e ci mostra la deliziosa lite in diretta mondiale tra l'eroe ucraino (sic) in maglietta militare felpata – l'uomo delle avvilenti, quotidiane comparsate in tivù e le sfrontate elegie della stampa amica - e il nuovo imperatore biondo che lo 'cazzia' a dito levato e pare gli abbia dato perfino dello stupido, insensato patrocinatore-unificatore della terza guerra mondiale 'a pezzi'.
E che la guerra per procura Nato gli abbia dato alla testa, al nostro eroe, non pare dubbio e la domanda è d'obbligo 'E adesso, poverino?' Avanti Savoia con le truppe europee di rincalzo che entrano trionfalmente a Kiev prima di dispiegarsi al fronte (chi per la nuova patria muor vissuto è assai)? Guerra, guerra, guerra e avanti miei prodi, la democrazia è con noi (aiuto!)?
Macron non è nuovo a questo napoleonico peana di vittoria e pare che anche Starmer, l'antipatico leader laburista a picco nei sondaggi, sia del parere, ma la Giorgia no, regina della notte alleata a Orban e a Fico, il leader ceco, e sostenuta da Salvini.
Ma la Kallas, di contro, grida in video da pasionaria di guerra ed offre il petto per la causa ucraina oggi nella polvere e forse guiderà una sua brigata d'assalto femminile sul fronte del Donetsk, vedremo.
Ognuno per sé e il cerino in mano per tutti – e invochiamo, noi poveri orfani, l'ennesimo vertice a Washington con il cappello in mano e la supplica a Trump di non dividere l'Alleanza, si mettesse una mano sul cuore.
In fin dei conti quella guerra l'ha voluta il suo predecessore e l'ha imposta ai maggiorenti Nato più realisti del re oggi tutti in gramaglie e che non sanno che pesci pigliare.
Che, se non fosse per il coro dei leaders europei rimasti con il cerino in mano e costretti alle frasi compulsive di rito ('noi con l'Ucraina', 'immensa lode all'eroe di Kiev' 'avanti fino alla vittoria' 'mai più alleanza con gli Stati Uniti guidati da un fascista') il povero Zelensky mediterebbe il ritiro o peggio e la guerra si spegnerebbe d'incanto con nuove elezioni e le spartizioni obbligate che fotografano il presente fronte di guerra, ma c'è un 'ma' ed è insito nella follia manifesta (follia che si accompagna al metodo) di quelli del cerino acceso.
Che farà l'Europa, davvero vuole mettersi di traverso e salvare l'insalvabile e rinsaldare i vincoli con i 27 mostrandosi monolitica e armata fino ai denti a Kiev, minacciando la Russia di sfracelli?
Ai posteri l'ardua sentenza. Stay tuned. La cosa si fa davvero interessante.
Inviato da: cassetta2
il 05/03/2025 alle 17:42
Inviato da: fedechiara
il 02/03/2025 alle 12:27
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il 02/03/2025 alle 12:06
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il 02/03/2025 alle 08:25
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il 01/03/2025 alle 12:36