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« L'aratro e la spada sec...Ciocca-Tirata-con-Ira »

La guerra di Piero e la borsa di Hadja Lahbib.

Post n°3561 pubblicato il 28 Marzo 2025 da fedechiara
 

Ce lo dobbiamo chiedere, in quanto cittadini di questa Europa allo sbando, ci dobbiamo doverosamente chiedere dove andrà a sbattere questo corpaccione politicamente informe portato per mano sul bordo dell'abisso bellico dal leader britannico Starmer e dal piccolo Napoleone dell'Eliseo - che pretendono di imporre buffe condizioni di pace senza averle concordate con nessuno degli attori in conflitto, bensì con il solo Zelensky, sostenuto 'a spada tratta' e più realisti del re Stranamore Biden-il-Sonnolento (oggi definitivamente 'in sonno').
Non è più questione di 'manifesti' di padri fondatori che, forse, si rivoltano nella tomba e si cospargono il capo di cenere nel vedere l'Europa sognata comparata con il presente incubo bellico.
E la domanda è : 'Come ci entrano in Ucraina i 'dissuasori', i soldati Sc'veik avanguardie dell'armata europea'? Sotto l'ombrello dell'Onu, in barba all'opposizione della Russia?
E se il consenso dell'attore protagonista di questa guerra non arriva, che faranno i sognatori, quei leader in cerca di autore che si provano invano a ritagliarsi un ruolo decisionista qualchessia dopo l'esclusione cocente dalle trattative di Riad?
Costituiranno una 'testa di ponte' sotto ombrello Nato in una o più zone dell'Ucraina soggette ai bombardamenti russi e, va da sé, risponderanno con uguale vigore di bombe e droni e missili all'eventuale mattanza dei loro soldati, avviando di fatto la terza guerra mondiale Nato contro la Russia - e via alle bombe termonucleari trasvolanti nei cieli di Europa con l'America che si chiama fuori?
Dimenticavo: abbiamo il kit di sopravvivenza della commissaria Hadja Lahbib e possiamo goderci le mega esplosioni in tivù, mangiando pop corn, nel chiuso degli improvvisati rifugi anti atomici delle nostre cantine (chi non ce l'ha si industri o passi la mano ai posteri – nessuno è indispensabile).
La guerra di Piero è alle porte. 'Non è la rosa non è il tulipano / che vi fan ombra dal bordo dei fossi / ma solo mille papaveri rossi.' (Chissà se la conosce anche Mi(a)cron.)
Potrebbe essere un contenuto di pop art raffigurante il seguente testo
Prima Pagina Il Fatto Quotidiano 29/03/2025

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Commenti al Post:
cassetta2
cassetta2 il 08/05/25 alle 18:15 via WEB
Ruolo dei leader europei: L'affermazione che i leader europei, come Starmer e Macron, stiano agendo unilateralmente e imponendo "buffe condizioni di pace" è una semplificazione. L'Unione Europea ha agito in coordinamento con gli alleati internazionali, inclusi gli Stati Uniti, nel sostenere l'Ucraina e nel cercare una soluzione diplomatica al conflitto. Gli sforzi diplomatici coinvolgono, necessariamente, il governo Ucraino, parte lesa nel conflitto. Paragoni storici: I paragoni con Napoleone e Dr. Stranamore sono retorici e non contribuiscono a un'analisi seria della situazione geopolitica attuale. Intervento in Ucraina: L'ipotesi di un intervento militare europeo in Ucraina sotto l'egida dell'ONU è complessa. Un intervento di questo tipo richiederebbe un mandato chiaro e un ampio consenso internazionale, che al momento non sussiste. È importante notare che l'ONU è un'organizzazione che include la Russia, quindi l'opposizione di quest'ultima non è una sorpresa. Rischio di escalation: Il rischio di un'escalation del conflitto è reale, ma l'Occidente ha agito con cautela per evitare uno scontro diretto con la Russia. Il sostegno militare all'Ucraina è stato calibrato per aiutarla a difendersi, non per provocare un'escalation. Ruolo degli Stati Uniti: Gli Stati Uniti hanno fornito un sostegno significativo all'Ucraina, ma ciò non significa che l'Europa sia semplicemente un burattino nelle mani di Washington. L'UE ha una propria agenda e interessi strategici nella regione, e sta cercando di agire in modo autonomo per quanto possibile. Alternative: L'affermazione che l'unica alternativa per gli europei sia "godersi le mega esplosioni in tivù" è cinica e disfattista. L'Europa ha un ruolo cruciale da svolgere nella ricerca di una soluzione pacifica al conflitto, nel sostegno ai rifugiati e nel mantenimento della stabilità regionale.
 
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