Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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Messaggi del 18/01/2024
Facebook, tra i vari servizi che ci mette a disposizione (foto di piatti golosi, compleanni da ricordare, epigrafi e 'coccodrilli', nascita di nipotini, anniversari vari), offre anche il servizio 'riflessioni' sui temi più vari del nostro vivere associati. Zuckenberg e sodali ci stimolano a dire 'cosa stai pensando' e ci mettono a disposizione una pagina nostra personale senza limiti di caratteri e senza costringerci a sintesi estreme di pensieri brevi, come su 'Twitter'. Ciononostante la maggior parte dei messaggi che vengono incanalati e mostrati su questo 'social network' appartiene al genere 'frammento' – e non per una censura o binario imposti bensì per la tendenza generale del periodo presente al balbettio farfallesco, alla frase senza troppo peso e costrutto e che 'lascia il tempo che trova', come ci fanno notare insegnanti e professori che lamentano nelle generazioni ultime che affollano le loro aule la fatica ad analizzare e interpretare un testo classico e, interrogati su chi fosse Berlinguer azzardano: 'Un terzino dell'Atalanta?'. E, ripubblicando un mio 'ricordo' di undici anni fa – che mi è stimolo a combattere la tendenza dei neuroni stanchi e generalmente poco rodati a crogiolarsi nel brodo di un inintelligibile eterno presente – rileggo, in un commento, la chiosa di una ex prof mia amica che mi confessava la fatica ad accettare la lettura di una mia paginetta densa di riflessioni perché su F/b 'non è cosa' e, a priori, si decide che questo portale debba svolgere solo funzioni brevi e frammentarie e un filo soavi come quelle citate nel primo paragrafo. E i giornali, mi vien fatto di pensare, li leggi i giornali? Fatichi ad arrivare a fine articolo anche nel corso della lettura di un articolo di Ilvo Diamanti o di Stefano Folli o di Mario Sechi? Sono gradite le risposte e l'eventuale dibattere, ma non sono un obbligo, per carità. Non vorrei mai affaticare oltre misura le stanche meningi intente a collezionare le farfalle di facebook che occhieggiano ogni mattino sui nostri video. |
C'è un modo per sfebbrare al suo inizio quest'altr'anno di guerre 2024 che ci affanna con i suoi 'crescendo' in cronaca di esplosioni e progressivi coinvolgimenti nel conflitto globale di paesi e 'stati-canaglia' - l'Iran in primis dei neri pretoni islamici che pretendono di arruolare allah (u akbar) nelle loro guerre vendicative e per procura palestinese. Il modo è quello dell'attesa paziente. Gli eventi bellici hanno un loro svolgimento circolare – a parte la guerra termonucleare che è verticale, invece: un fungo malefico che ingrossa spaventosamente verso l'alto e chiama in causa il cielo - incluso quello delle nostre preghiere di morituri annunciati per l'immediata combustione di prossimità o la più lenta azione radioattiva sulle nostre cellule. Attendiamo, quindi, pazientemente. La guerra di Ucraina cesserà, prima o poi. Meglio prima, per esaurimento delle scorte militari dei paesi Nato stoltamente generosi o per il morire dell'ultimo soldato ucraino sui fronti di guerra e dovremmo fare di tutto, noi elettori di Europa, a giugno, per far capire ai folli Stranamore d'Oltreoceano ed ai nostrani succubi di quelli che 'darsi per vinti' nelle belliche circostanze presenti è una virtù strategica, la sola che conduce alla trattativa di pace – e pazienza per i territori invasi dalla Russia perduti per sempre grazie alla imbecillità politica dei dirigenti ucraini che potevano negoziare e non vollero una larga autonomia al tempo del Donbass indipendentista e preferirono sterminare i loro stessi cittadini (15000 morti stimati nella 'guerra del Donbass'). Più complessa è la partita che si gioca nelle terre di Palestina, vero e proprio buco nero terrestre e dove il rischio di avvitamento globale e 'mondiale' (nel senso della terza guerra che paventiamo del 'secolo breve' che si allunga dentro al terzo millennio come una voracissima sanguisuga) è rischio alto davvero e non basterà distruggere con droni e/o missili i centri di comando militari e gli stoccaggi degli armamenti iraniani e dei loro emissari Houthi perché potrebbe venir giù tutto delle alleanze militari in pectore con la Russia e la Cina nel caso di una sconfitta clamorosa dell'Iran e i pretoni islamici nella polvere. Anche in questo caso l'attesa paziente dell'evento risolutivo calmerà l'ansia che ci monta dentro ad ogni missile che va a segno e nave ferita dagli agguati marittimi. La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi, giova ricordarlo, e 'se non sarà seren si rasserenerà', dicevano i nostri vecchi - che assistevano a ben altri conflitti nelle trincee della prima guerra mondiale e sotto le bombe che sbriciolavano per intero le città di Dresda e di Hiroshima e Nagasaki. Portate pazienza. Sono cose che 'vanno per le lunghe'. Attrezziamoci mentalmente. LIMESONLINE.COM La guerra di Gaza - Limes |
Inviato da: LewisCannon
il 15/08/2024 alle 09:09
Inviato da: cassetta2
il 29/07/2024 alle 22:19
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