Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi di Ottobre 2018

Predizioni avverate

Post n°650 pubblicato il 30 Ottobre 2018 da fedechiara
 

Terremoti prossimi venturi - 29 ottobre 2016

Se ne sono accorti e lo dicono e lo scrivono affranti. I nostri soloni della carta stampata, giornalisti brillanti, tuttologi ed ex maestri di pensiero e vignettisti di grido chiamati a dire la loro nelle trasmissioni di maggiore audience si sono finalmente resi conto che la loro opinione 'vale uno' – come dicono i nostri del M5S – in questa nostra era di 'mondo rotto' e i suoi frammenti sparsi caoticamente ovunque come le particelle della fisica quantistica. 
E nessuno è in grado di 'tirare le redini' e capace di governare i tragici fenomeni delle guerre e delle migrazioni e le economie in disarmo ventennale. Di certo non Renzi, né la Merkel o Juncker e neppure Obama - figurarsi la Clinton: abituata per vocazione e professione a nascondere la polvere sotto i tappeti e a raccontarci con ilare faccia di tolla che questo è il migliore dei mondi possibili, viva il melting pot universale e il formicaio caotico che ne deriva.

E Ugo Tramballi, stamattina, leggendo il pezzo di un suo collega della carta stampata, si chiedeva come mai il M5S è sostanzialmente stabile nei sondaggi malgrado, a suo dire, la Raggi non abbia mostrato polso fermo e capacità di governo della capitale, ma trascura di dire che mettere mano nella merda di 'mafia capitale' è impresa colossale e non ne esci pulito – onore a coloro che ci provano a restituire dignità a una 'politica' che più sporca e miserabile non si può. E scagli le sue pietre solo chi è senza peccato - e sono perversi e palesemente bugiardi e infingardi questi renziani che la capitale hanno ridotto in quello stato.

E la 'brexit' ci ha insegnato che i giornalisti soloni e 'embedded' alle presenti classi politiche di s-governo possono ricorrere a tutti i loro trucchi di mestiere e abilità lessicali e perfino ai mezzucci e alle vigliaccate di usare miserabilmente della morte di un deputato laburista per mano di un pazzo, ma 'vox populi vox dei' e un sonoro 52 per cento di favorevoli all'uscita dall'Unione europea ha detto loro clamorosamente che 'non contate un c....' - e le vostre fole e le opinioni di giornalisti di regime non impediranno il dispiegarsi chiaro di una protesta contro il nessun governo delle nazioni nei tempi grami e avvilenti delle tempeste migratorie e delle giungle di Calais e di Ventimiglia e degli attentati sanguinosissimi di Parigi, Bruxelles, Nizza e domani chissà dove altro ancora.

E una sorpresa ulteriore forse ci verrà dal 'centro dell'impero' : quegli Stati Uniti d'America che hanno visto i maggiori giornali e le tivù di regime massacrare vilmente l'impresentabile Trump - peraltro sostenuto da uno 'zoccolo duro' di un 40 per cento di 'white America' provata dalla crisi che catalizzerà, (forse, chissà), il resto dell'elettorato e trascinerà alla vittoria il miliardario anti sistema che perfino i suoi deputati e governatori repubblicani con la colla sui pantaloni e sulle cadreghe hanno ripetutamente disconosciuto - novelli Giuda di un sistema politico ingessato e immutabile che indica come suo campione e garante di continuità l'avvocato Clinton Hillary, ammiraglia di lungo corso e perfetta rappresentante degli interessi forti industrial-finanziari sotto maschera democratica.

Tenetevi forte. Chi vivrà vedrà.

 
 
 

Banzai

Post n°649 pubblicato il 29 Ottobre 2018 da fedechiara
 

 

Bisogna far proprio il punto di vista della Questura, di questi tempi. Che, se una manifestazione viene definita 'oceanica' dagli organizzatori (di ogni parte politica) e sparano 'cinquecentomila', il giorno dopo la Questura li riduce a un decimo di quella cifra e le foto dall'alto dei vuoti e dei pieni danno loro ragione. Finirà che useremo i droni anche per ridurre vieppiù a mal partito quelli del pd che vanno in piazza a manifestare contro 'la sindaca', dimentichi di 'mafia capitale' e delle cifre spaventose dei bilanci comunali in deficit di Rutelli e Veltroni.

Ma, in verità, questo genere di stima realistica e un filo cinica delle questure io lo riferisco quotidianamente ai resoconti giornalistici (giornalistici?) di rai news 24, - portaerei pd acciaccata ma ancora in navigazione nel sud est asiatico di casa nostra e che tuttora supporta con le artiglierie i suoi reporters giapponesi in armi nascosti nella giungla indonesiana di via Teulada - e quei tristi resistenti sparano con i mortai ogni giorno che dio manda in terra le loro fake news di fazione contro il governo giallo-verde e i suoi leaders.

E bisogna 'fare la tara' di quel che dicono e accreditarli di un dieci per cento di verità para giornalistica, ma di un novanta per cento di rabbiosa e livida e fumosa propaganda pro Europa dei burocrati e anti populisti. E, prima o poi, ne siamo certi, scivolerà fuor di bocca a uno dei conduttori 'embedded' un liberatorio 'che siano maledetti!' - e speriamo che il bravo Foa intervenga con l'energia necessaria a bonificare la giungla dalle quotidiane sortite di guerriglia.

E, a maggio, può essere che assisteremo a un 'suicidio in diretta', com'è accaduto in America, dopo che sarà concluso lo spoglio delle schede e avremo le cifre di un successo chiaro degli odiati populisti che aprirà scenari sconvolgenti per quei giapponesi resistenti – e alcuni di loro faranno 'banzai!' invece di uscire a mani alzate fuori dalla radura e consegnare le armi.

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Quanta distanza c'è tra Buenos Aires e la morte?

Post n°648 pubblicato il 26 Ottobre 2018 da fedechiara
 

Giunto alle soglie dei biblici settanta, il mio cervello, di notte, si dà alle pazze storie e ne inventa di tutti i colori e trame strampalate. E, stanotte, conoscendo la mia intenzione di recarmi a visitare il paese del grande vecchio, Borges, il nume tutelare degli scrittori latino americani, mi ha proiettato in video e in voce una confusa trama di bohème argentina - con scrittori commisti a tangheri e belle donne che pazziavano in un locale malfamato (ma perché non si può dare buona letteratura e bohème anche nei bei locali eleganti? Il nostro Magris, ad esempio, ha scritto 'Danubio' e altri saggi magistrali seduto al tavolo di un bellissimo caffè storico di Trieste).

E se questo buffo sogno, uno dei mille che percorrono regolarmente le mie sinapsi in libertà, mi ha colpito e l'ho ricordato al risveglio è perché il mio cervello, fattosi menagramo, come ogni tanto gli capita, metteva in bocca ad uno scrittore riunito in quel locale di gente varia il titolo di un suo romanzo in gestazione: 'Quanta distanza c'è tra Buenos Aires e la morte?'.

Da toccarsi di sotto e munirsi di cornetti di plastica e il 13 in cornice metallica.

E, in verità, ciò che mi spaventa della morte (e un po' mi irrita. Possibile che non esista una eccezione che sia una a questo strano fenomeno di partenze e commiati misteriosi? Ci sono eccezioni per tutto, mannaggia!), ciò che mi spaventa, dicevo, è la mancanza di orizzonti predicibili, come si fa per ogni viaggio – con le guide della Lonely Planet che ci raccontano di città caotiche e intriganti e bei musei strapieni di opere d'arte e di grandi ghiacciai che franano direttamente in mare e di laghi salati e alberghi fatti di sale dove la notte le temperature scendono a -25.

Ecco il Grande Viaggio, invece, non ha narrazioni credibili, non ha luce e orizzonti di cielo e soli e lune - per contrasto con quanto le leggende religiose ci hanno raccontato di Empirei e paradisi fitti di angeloni e di santi (Oh, when the Saints...) e il ditone del Padreterno svolazzante che incontra quello del progenitore come nelle magistrali pitture nella Sistina di Michelangelo.

E, poi, mi secca alquanto constatare di essere prossimo a una dipartita (ogni giorno in più è un magnifico regalo) giusto quando il mondo degli uomini sta per esplodere fragorosamente tra marce di honduregni in fuga dalla miseria a migliaia (questo è lo 'storytelling', la narrazione compiaciuta delle sinistre di s-governo, ma pare che dietro ci sia l'organizzazione del solito Soros), bombe nelle case dei cicaleggianti democratici americani dei cachinni anti Trump, e il nostro Salvini che mena terribili fendenti pre elettorali all'indirizzo di Juncker e Moskovici, che il diavolo se li porti, insieme a Macron.

Che è come se ti spegnessero il televisore durante una partita di volley femminile tra l'Italia e la Serbia, e non sai se l'ultima schiacciata della Paola era dentro la linea, mannaggia,

'Fermate il mondo voglio scendere', diceva un noto adagio. Per me, invece, è importante sapere quanta distanza c'è tra Buenos Aires e la morte. Ho troppe cose ancora da vedere e raccontarvi.

 

 

 

 

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Di chi va in paradiso e chi no

Post n°647 pubblicato il 25 Ottobre 2018 da fedechiara
 

 

 

Questioni capitali 25 ottobre 2015

Si, lo so che tutti voi eravate in spasimante attesa delle determinazioni del Sinodo dei vescovi sulla famiglia e tremavate interiormente ed eravate in gravi ambasce per ciò che avrebbero deciso quei soloni buffamente vestiti in nero-viola in merito alla comunione per i divorziati. 
Una questione di lana caprina che, confrontata con le chiese vuote e solo sparuti gruppi di anziani a fare presenza e dare testimonianza di una fede che residua nelle coscienze come un libro di cui si ricorda vagamente l'incipit e la trama e si impolvera e ingiallisce sugli scaffali, è come dire: 'non c'è più religione' - e la questione dei divorziati che chiedono a gran voce di tornare alla 'comunione' riguarda, forse, uno 'zero virgola' della popolazione e ci muove il sorriso.
E coerenza vorrebbe che ognuno aggiornasse anche questo capitolo della sua vita privata - dopo il fracasso delle lobbies gay che 'chi sono io per giudicare' e la misericordia spalmata come marmellata su ogni questione del vivere civile - e chi divorzia si mettesse l'anima in pace e registrasse i tempi nuovi del distacco e definitivo commiato tra la società laicizzata e le vecchie remore religiose buone solo per i musei e i raduni reducistici del 'come eravamo' e 'come sarebbe bello se...'.

E quello che stupisce e infastidisce del servaggio di stampa, e le televisioni tutte prone a un verbo vaticano quasi come alle balle quotidiane del Renzi/Berlusconi di turno, è che il 'sinodo dei vescovi' conquisti ancora le prime pagine e le aperture dei tigi. Sarà perché non c'era altro di meglio da gridare e sbattere in prima pagina, dal momento che le migrazioni sono entrate nel cono d'ombra delle stanche ripetizioni e dei numeri impazziti e delle tende bruciate davanti ai 'muri' che finalmente si erigono anche in Slovenia (in Italia no, ci mancherebbe: apriti cielo!), sia pure con colpevole ritardo?

E tutto questo parlare e offrire visibilità a senso unico alle supposte questioni religiose e ai vescovi fedeli alla Dottrina e ai papi misericordiosi che faticosamente mediano e tutto perdonano del Male e dei peccati del mondo continua a meravigliarci per la ridicola piaggeria giornalistica di cui si potrebbe finalmente fare a meno – in tempi in cui la politica si è sganciata dalle influenze vaticane (?) e la Dc è morta e sepolta e solo qualche suo zombie ancora circola nottetempo fuori dal Parlamento.

Perché, vedete, è come se sui giornali e sulle tivù dell'India comparissero, un giorno si e l'altro pure, le diverse e contrastanti interpretazioni dei sadhu e dei grassi sacerdoti dei templi su quanto è misericorde Ganesha dalla zanna spezzata e sul perché tiene la gamba levata in effige. 
Gravi questioni filosofico-religiose che pure meritano attenzione - non foss'altro che per capire se gli induisti (gli islamici no; si pentano e si convertano ed espungano i maledetti terroristi dalle loro fila) entreranno in paradiso post mortem o se un tale orizzonte sia riservato solo ai cattolici non divorziati e alle famiglie tradizionali.

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

IT.WIKIPEDIA.ORG
 
 
 

Quei burocrati sordi e grigi

Post n°646 pubblicato il 24 Ottobre 2018 da fedechiara
 

Quei burocrati sordi e grigi

Potremmo fare come stanno facendo gli honduregni e la varia compagnia di sedicenti profughi aggregata cammin facendo: di organizzare una marcia dei nostri poveri e di genti 'meno abbienti' (inclusi i clandestini fin qui importati a man bassa buonisticamente) e tutti coloro che sono in odore di 'reddito di cittadinanza' e farli valicare minacciosamente le Alpi e che marcino in direzione di Bruxelles (traversando il Luxemburgo di Juncker) e assedino a migliaia la Commissione europea che ha bocciato la nostra manovra, la 'manovra del popolo'. E, magari, chiederemo a un tal fine il contributo finanziario e organizzativo di Soros, il filantropo ungherese che è 'mani(o)na' destabilizzante di ogni 'migrazione' globale – come si legge nell'articolo qui sotto.

Perché la perentoria richiesta dei falchi - o cornacchie gracchianti che usano vergognosamente delle loro posizioni in seno alla Commissione per avviare una impropria campagna elettorale europea - quei falchi, dicevo, che ci spediscono le 'letterine' di riprovazione e bocciano il 2,4 del nostro rapporto deficiti/pil vogliono proprio questo: che, entro le tre settimane intimate al governo italiano per cambiare il d.e.f., dovrà scomparire il reddito di cittadinanza e si dovrà dilazionare o, forse, cassare il cambiamento della odiata 'legge Fornero' al fine di 'rispettare i parametri' e il pareggio di bilancio che i Soloni dello s-governo pd hanno voluto immettere nella Costituzione, nientemeno!

Cominciano oggi le tre settimane che sconvolgeranno l'Europa e, forse, il mondo, il mondo dei mercati e dello spread di sicuro, ma noi, noi elettori giallo-verdi, tireremo dritto (speriamo, vedremo) e risponderemo con una contro campagna elettorale 'aspra e forte' alla campagna elettorale vergognosissima dei burocrati europei che tromberemo a maggio nelle urne. E se minacceranno sanzioni pecuniarie le rimanderemo ai mittenti, e se minacceranno di scalarle dai fondi europei che ci spettano ci rifiuteremo di pagare la retta dovuta a quest'Europa di burocrati 'sordi e grigi' – e sarà quel Dio vorrà e 'Dio è con noi': come dicono ai giornalisti gli honduregni in marcia verso gli States e vedremo come andrà a finire.

ILFATTOQUOTIDIANO.IT
Ci sono i dossier sulle elezioni Europee del 2014 ma anche quelli sul voto nei singoli Stati, i fascicoli sui finanziamenti elargiti alle organizzazioni non governative di tutto il mondo e persino i rapporti sul dibattito politico in Italia ai tempi della crisi dell’Ucraina. Sono solo alcuni dei d...

 
 
 
 
 

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