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Messaggi di Dicembre 2023

Dell'avere 'poca gioia dell'urna'.

Post n°2905 pubblicato il 04 Dicembre 2023 da fedechiara
 

'...sol chi non lascia eredità d'affetti poca gioia ha dell'urna.'
(U. Foscolo - I Sepolcri)
Due notizie in parallelo dal 'Corriere della sera': la prima è sotto forma di 'editoriale' del molto onorevole ed ex capo partito Veltroni Walter, poi passato in letteratura e cinema.
L'altra è un trafiletto in cui si dà conto dell'allarme vivissimo del presente ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Estote parati, ci manda a dire il ministro, i terroristi della porta accanto sono pronti a colpire sui treni e dovunque ci sia un cospicuo numero di persone radunate in un luogo pubblico.
La guerra di Israele contro Hamas ha ri-scatenato i 'cani sciolti ' allah u akbar e i radicalizzati in sonno, i 'risvegliati' delle enclaves islamiche nemiche delle periferie metropolitane di Europa.
Ringraziamo il ministro dell'avviso, ma temiamo che nulla si possa ragionevolmente opporre, da parte di noi cittadini, morituri potenziali, al delirio di onnipotenza dei 'risvegliati' islamici delle periferie urbane e delle enclaves armati di coltello, accette o, dio non voglia, delle cinture esplosive che farebbero deflagrare un intero vagone e deragliare un treno nelle ore di punta del trasporto urbano. Troppo tardi e troppi i terroristi filtrati impunemente dalle frontiere-colabrodo di Schengen e 'salvati' sui barconi e pietosamente accolti a centinaia di migliaia nel campo-profughi Italia.
E la vera notizia è, invece, il risveglio di Walter. Nel senso del suo dirsi preoccupato in pubblico editoriale di quel che è successo, in un paesuolo della 'douce France': che dei cittadini francesi 'immigrati' (l'ha scritto davvero! Anatema!) abbiano massacrato un povero cristo incolpevole di alcunché al grido di 'Ammazziamo tutti i bianchi!'
Che questa preoccupazione venga resa pubblica da un autorevolissimo esponente della sinistra di s-governo è un evento, una confessione in pubblico, un mea culpa in pubblica agorà che ci fa cadere le braccia e altro, dal momento che i buoi dell'immigrazione massiva sono usciti a centinaia di migliaia dalle stalle di Schengen e comodamente incistati nelle periferie urbane-enclaves del disagio sociale alimentato a milioni di individui dalle accoglienze sinistre.
E non ci illudiamo che la sua preoccupazione si muti in un ravvedimento operoso della sinistra a cui egli appartiene e/o in un cambio di linea politica. I suoi correligionari sono cronicamente refrattari alle evidenze sociali del disastro delle periferie urbane e i farmaci del comune buonsenso non agiscono in quelle loro menti di alieni.
Ci basterebbe che facessero propria l'illuminazione tardiva di Manfred Weber, l'alieno del Ppe europeo, che predica (finalmente!) di contrastare l'immigrazione irregolare 'per fermare le destre estreme' (sic).
Cos'è estremo e cosa moderato in quelle aliene loro plaghe mentali sarebbe interessante saperlo, ma le elezioni europee sono alle porte e l'allarme olandese ha risuonato forte, fortissimo.
Agli elettori di giugno 2024 spetterà il decidere un eventuale (e auspicato) cambio di indirizzo politico. Alle urne! Alle urne!
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 7 persone e testo

Effimere illuminazioni natalizie. 02 dicembre 
Va bene, Manfred, cambiano i fattori ma il prodotto non cambia. Bisognerebbe fermare l'immigrazione irregolare perché è 'irregolare' e contraria alle leggi e ai regolamenti europei – e l'abominio dei naufragi organizzati e dei morti in mare e l'osceno grimaldello buonista di una pietas indebita offerta ai criminali trafficanti di vite umane fanno rizzare i capelli in testa ad ogni persona dotata di buonsenso, ma se preferisci che a dettarvi (a voi del Ppe) l'agenda politica siano gli elettori della destra 'estrema' (sic) va benissimo, purché si faccia, purché si agisca, purché si metta fine a questa barbarie e alle ipocrite tolleranze versus le o.n.g.- taxi del mare - collettori di donazioni milionarie (perfino dal Vaticano, con i soldi dell'otto per mille!) che incentivano il maledetto traffico di esseri umani e gli annegamenti in mare che ne conseguono.
Ma facciamo che non sia una illuminazione natalizia che si ripone nello scatolone passata la festa, per favore.

 
 
 

Segnali fortissimi e sogni soavi.

Post n°2904 pubblicato il 04 Dicembre 2023 da fedechiara
 

Segnali fortissimi e sogni soavi. 03 dicembre 2016

Comunque andrà (mo' mi vesto e vado al seggio) il segnale forte, fortissimo è stato dato. Le trombe di Giosafatte sono state suonate a toni altissimi e, seppure ci toccherà la sventura massima (Dio non voglia) di doverci tenere l'imbonitore fiorentino con la sua fragorosa batteria di pentole riformistiche che, a sentir lui, cuociono anche le suole (le note 'sole' renziane), ci penserà Hofer in Austria a tenere svegli di notte gli s-governanti europei di sinistra-centro con gli incubi di perdere la cadrega e vedersi castigati dagli elettori per le loro pessime politiche immigratorie e per aver consentito che le periferie urbane delle nostre città siano diventate gli slums delle occupazioni abusive e le discariche sociali del non lavoro e del mendicismo diffuso e della microcriminalità che lo surroga - e ci costa sotto forma di detenzioni nelle patrie galere e 'radicalizzazioni' più di quanto ci è costata in termini di pretesa e avvilente 'accoglienza' di caserme strapiene e sindaci e cittadini in rivolta per l'immissione forzata di migliaia di clandestini (in gran parte) nel fragile tessuto sociale di città e paesi pesantemente provati dalla crisi.
E nessun progetto di ampio respiro da parte del duo Renzi-Alfano bensì solo un avvilente stipare dovunque e quantunque e senza una ragionevole stima di compatibilità e 'impatto sociale' l'enorme massa di persone che attende sulle coste libiche di essere raccolta e trapiantata in terra di missione e occupazione. Italy bel suol d'amore. La Storia che va col passo del gambero.
Perché quello che non capiscono le anime belle infiammate neuronicamente sul web e nei 'social' sulla questione 'accoglienza' universale e 'no borders' è che la rivolta dell'elettorato della 'Brexit' e di Donald e di Hofer é la richiesta divenuta perentoria (un tempo verbo 'di sinistra') di tutti coloro che 'chiedono legge per ciò che risulta eccessivo' - rileggetevi la bella poesia di Celaya - e chiedono che si governi, finalmente! il disordine globale che sta cambiando i connotati delle nostre città e delle nostre vite.
Parole al vento, lo so, in quelle plaghe neuroniche infiammate e resistenti agli antibiotici di nuova generazione di renziani e piddini arroccati nelle trincee del 'hic manebimus optime', malgrado l'evidenza fragorosa dello sciogliersi del pupazzo di neve del loro progetto di s-governo.
Perciò tocca agli elettori dare il segnale forte e mandare a casa tutti coloro che hanno abbuiato il nostro orizzonte di futuro e ci rifilano una lodevole attitudine dell'anima a essere buona e caritatevole con chi ha bisogno per un progetto di s-governo permanente e pretesa 'accoglienza' e conseguenti conflitti sociali annunciati a migliaia.
S.p.q.r. - Sono persi-nel-nulla-dei-loro-sogni-soavi questi renziani.
Nessuna descrizione della foto disponibile.
  • Letture consigliate. 
  • Umberto Eco - 'A passo di gambero. Guerre calde e populismo mediatico.' Bompiani editore. 
  • 'Se qualcuno si batte per una scelta politica (e nel caso in questione, civile e morale), fatto salvo il diritto-dovere di essere pronti a ricredersi un giorno, in quel momento deve ritenere di essere nel giusto e denunciare energicamente l'errore di coloro che tendono a comportarsi diversamente. Non vedo dibattito elettorale che possa svolgersi all'insegna dell'"avete ragione voi, ma votate per chi ha torto". E nel dibattito elettorale le critiche all'avversario devono essere severe, spietate, per potere convincere almeno l'incerto. '

  • 'Se dicen los poemas
    que ensanchan los pulmones de cuantos, asfixiados,
    piden ser, piden ritmo, … 
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Fritte e 'in saor'.

Post n°2903 pubblicato il 04 Dicembre 2023 da fedechiara
 

A gennaio sarde in saor a prezzi stracciati. 03 dicembre 2019

E' una questione di 'storytelling': pomposo sinonimo globale e sinistro di 'narrazione'.
Ma nel loro caso – nel caso delle sardine clamanti nelle piazze, ma perdenti nelle urne - è un, più semplice e avvilente, 'raccontar storie', sinonimo di fiabe neanche buone per i bambini già mezzo addormentati o, come direbbe mia figlia, 'si sono messi su un cd', e se le cantano e se le suonano coll'accompagnamento di grancassa dei giornaloni e delle televisioni embedded e di regime rosso e giallo.
E il loro cd ha come refrain di base e scandito 'rap' l'odio che appesterebbe la società, a sentir loro, ma tra le loro fila c'è una quantità di gente che ha da insegnare come si odia veramente – e se, provocatoriamente, si dice forte il nome di Salvini in un loro convegno, apriti cielo, le salve di insulti che scoppiano uno via l'altro e la rabbia che li fa sbavare, letteralmente, verdi in faccia, nel senso degli sputi e spintoni che alcuni di loro hanno rivolto al sindaco di Massa e ad una assessora, opposti di fede politica.
E il loro cd e il film che ci propongono nelle piazze - ennesimo ariete mediatico in mancanza di altro di programmatico e di condivisibile verbo sinistro - ha molto altro di osceno a vedersi e udirsi e che non con-vince. In ispecie quel loro schierarsi sempre e solo 'contro' agli opposti di fede e a prescindere, e gridare compulsivamente, come lo stolto pastorello della fiaba, 'al lupo!' fascista e 'bella ciao'; ma più fascisti, nel senso delle 'squadracce' e delle 'spedizioni punitive' ci sembrano quegli 'antagonisti' loro cugini che si provano ognora di impedire a Salvini o alla Meloni di esercitare il loro diritto costituzionale di convocare i comizi e organizzare le cene elettorali al fine di conquistare la mente e il cuore degli elettori emiliani e romagnoli con parole d'ordine e programmi per il futuro della loro regione.
E finiranno per 'mettersela via', questi pesciolini coccolosi – giunti all'ennesima convocazione di piazza che li manda in solluchero e pacche sulle spalle e abbracci per 'come siamo tanti' e tutti buoni, buonissimi e disposti ad offrire evangelicamente l'altra guancia (sic).
Che, se fosse per loro, mutilerebbero il web di tutti i pretesi 'odiatori' loro opposti di fede e dottrina con le fatwe imposte a Zuckenberg e alle occulte redazioni di facebook - e Liliana Segre e la sua terribile storia di testimone degli orrori nazifascisti è usata come ariete mediatico e visibilità politica, come quasi tutto di quel loro armamentario sinistro che include il dirsi 'senza partito' prendendoci per scemi.
Senza partito ma per partito preso da tempo, invece, e malamente occultato ed è quel pd che fa gli scongiuri e gli esorcismi che a gennaio mal non gliene incolga e perdano lo storico bastione emiliano e, nell'eventualità luttuosa, sono facile profeta, tutte queste sardine non più fresche rifluiranno a banchi nel mare delle elezioni perdute, una via l'altra, (il referendum di Renzi e le europee e l'Umbria ultima scorsa) e finalmente ascolteremo altre canzoni e altri cd.
Perché, vedete, care le mie candide sardine, di minestre riscaldate e di ribollite fiorentine e scandicciane e tutto il cocuzzaro del partito democratico (?) favorevole al Mes – che 'salva stati' ma li rimanda al cimitero greco, non se ne può più davvero.
Sipario. E che venga gennaio di un anno davvero nuovo e le sardine 'in saor' con le uvette e i pinoli a prezzi stracciati per la gioia di tutti.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Letterature e mattinali della Questura.

Post n°2902 pubblicato il 03 Dicembre 2023 da fedechiara
 

Scordatevi 'l'amour fou'. Non è di questo tempo. L'espressione del 'sublime' di Breton – che scriveva alla figlia Aube: 'Vi auguro di essere amata follemente.' oggi sarebbe passata al vaglio delle operatrici del numero rosa degli 'stalking' o peggio e segnalata alle questure per gli eventuali interventi del caso. Tempo che vai letterature che trovi.
E, forse, anche nelle scuole si dovrà andare oltre e tirare dritto quando si tratterà delle avanguardie letterarie dell'Otto/Novecento e cancellare Breton e la sua ricerca del sublime possibile perché troppo prossima allo stalking e all'ossessione tutta maschile dello 'stare addosso' alle compagne/amanti con la pretesa dell'essere unici e soli.
'Solo a te sola' del D'Annunzio andrà perciò attentamente analizzata perché espressione ambigua e poco rispettosa del diritto di ognuno e tutti, e della donna post moderna, ca va sans dire, di frequentare amiche e amici con la piena libertà che le riconosciamo - e la gridiamo in coro nelle oceaniche manifestazioni contro 'il patriarcato'.
E guai a sollevare il velo sulla relazione tossica tra Dino Campana e la Aleramo, giustamente finita con l'internamento in manicomio di lui - e i suoi 'Canti Orfici' derubricati in 'Canti Orchici' e gettati nella differenziata della Storia moderna della 'cancel culture'.
Ci resta, però, e ce lo teniamo stretto, l'amore sublime e traslato nell'altro mondo delle stelle notturne che 'usciamo a riveder' del poeta sommo versus Beatrice – catalizzatrice superna e inarrivabile di tutte le umane pulsioni maschili perché le depura di ogni carnalità malata e di ogni patologia di possesso esclusivo. Lassù, negli Empirei, 'vuolsi così colà' e ogni bassezza carnale e altro limite umano si risolve in Luce e Canto.
Ma un rimpianto ci resta per quell'inno di Natura panteistica e sensuale del poeta che voleva allacciare i malleoli con Ermione sotto la fitta pioggia nel pineto - e la visione pagana di post moderni semidei che sottostava a quel loro rapporto amoroso riscatta nell'evocazione del silenzio e del canto esclusivo della pioggia ogni miseria presente e la pochezza dei presenti amanti.
Un capitolo a parte si riserva al movimento lgbtqrstz perché avanguardia degli anni Duemila che ci introducono nel terzo millennio delle 'magnifiche sorti e progressive'.
Chissà se il magistrato che interroga Filippo in carcere gli sottoporrà la bibliografia essenziale necessaria per il suo riscatto futuro - e un esame finale di letteratura per lo sconto di pena richiesto dal suo avvocato.
Gabriele D'Annunzio - Poesia randagia
POESIARANDAGIA.IT
Gabriele D'Annunzio - Poesia randagia
(...) il cuor nel petto è come pèsca

intatta,
tra le pàlpebre gli occhi
son come polle tra l’erbe,
i denti negli alvèoli
son come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i mallèoli
c’intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri vólti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l’anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m’illuse, che oggi t’illude,

oh Ermione




 
 
 

Odissea sull'orizzonte degli eventi.

Post n°2901 pubblicato il 01 Dicembre 2023 da fedechiara
 

2021 Odissea sull'orizzonte degli eventi. 01 dicembre 2021

Come il 'ritratto di Dorian Gray' in soffitta, lo specchio mi rimanda l'effige di uno sconosciuto dai tratti sempre più somiglianti alle vecchie foto ingiallite dei genitori nei cassetti che raramente apriamo.
E' come se la memoria delle generazioni si riflettesse nei corpi e nei visi che si asciugano e si deformano e ne vengono evidenziati gli zigomi e gli archi sopraccigliari e le spigolosità basiche del mento degli avi – che se avessimo foto dei nonni e bisnonni a disposizione riconosceremmo per certo altri tratti tribali: gli 'Enaz', pescatori di 'go' e 'siegoi' nei ghebi e le velme delle calme acque lagunari e, in trasparenza lontana, l'isola coloratissima imperlata nelle nebbie novembrine.
E se non ci fossero gli involucri corporali a dirci transito riconoscibile delle generazioni davvero faticheremmo a ricomporre il puzzle delle mutazioni epocali e dirci 'sapiens' di quei 'neanderthal' che abbiamo seppellito – e già l'intelligenza artificiale ci scolora i sembianti umani e sulle ombre del futuro appaiono i robot che ci sostituiranno nel corso dei viaggi spaziali e l'imprinting dell'umano preistorico sarà serbato solo nelle cellette delle schede di silicio dei computer di bordo mentre viaggiamo verso il nero monolite di 2001 Odissea nello Spazio.
A proposito: siamo in forte ritardo nella tabella di marcia rispetto alle predizioni del film di Kubrik e il 2020 è stato un anno davvero nefasto, ahinoi: un buco nero della nostra galassia mentale la cui gravità pandemica tuttora ci schiaccia. Urge un cambio di rotta, una manovra disperata che dirotti l'astronave umana fuori dall'orizzonte degli eventi assassino. Riusciranno i nostri eroi?
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