Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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Messaggi di Gennaio 2025
Ogni cosa al suo posto. La fatica di Sisifo. Rainews24 ha dedicato l'apertura del mattino a 'The Donald – Il Ritorno'. Titolo che echeggia un western di molte pistole fumanti e impiccagioni all'alba (chissà perché quelle levatacce dei boia e dei prigionieri, forse per togliere loro, crudelmente, l'illusione di poter vedere la luce di un nuovo giorno). Ma quel titolo echeggia anche gli incubi, tipo 'A volte ritornano' – e non vi è dubbio che tale sia il nuovo presidente americano per i queruli manifestanti 'contro' che, nelle interviste che seguono, viene dipinto come un manigoldo/farabutto della peggior feccia, un fascistone d'antan, un boia di poveri cristi che Esso/Lui vuole rimpatriare a viva forza, i criminali in primis, - l'intendenza degli irregolari nascosti nei tuguri metropolitani seguirà a mucchi e quintali. E a nessuno degli intervistati che evocano gli sfracelli dei fascismi trascorsi e l'abisso di un ritorno a quei nefasti pre bellici viene in mente che ciò a cui assistiamo è, invece, un disperato tentativo di uno sceriffo politico (eletto dal popolo) di metter ordine al disordine globale delle distruttive migrazioni dei popoli a centinaia di migliaia ogni giorno: uno sciamare come di fameliche formiche, un trasvolare minacciosissimo di nugoli di locuste che oscurano l'orizzonte di futuro e l'ordinato sviluppo urbano e delle economie occidentali sempre fragili e ballerine sul proscenio delle cronache. Vedi la marcia fino alla frontiera con il Messico di qualche anno fa di un esercito di migranti ecuadoregni e guatemaltechi ai quali una Kamala Harris in gramaglie si costrinse a dire apostolicamente: 'Tornate a casa'. Chi c'è c'è e non vogliamo aggiungerne altri che ci costano un patrimonio di assistenza/accoglienza e ce li ritroviamo poi citati nella cronaca nera e nelle carceri. Vedi le statistiche relative. E a nessuno del disastrato popolo dei 'dem' con annessi attoroni e giornalisti buonisti (un tanto al chilo) parve quella di Kamala una espressione 'fascista' e degna di una manifestazione 'contro'. Forse perché si ebbe l'accortezza di farla pronunciare ad una figlia di immigrati di lontana generazione e riuscito accasamento. Il 'sogno americano'. Per la cronaca: a casa e ai villaggi di origine sono tornati e molti politici dem e lo stesso Biden tirarono un sospiro di sollievo. E invece di un fascismo di ritorno – è appena il caso di far notare – The Donald si appresta a fermare con mezzi adeguati (e non è detto che gli riesca l'immensa fatica di Sisifo) il 'troppo che stroppia' delle tristi cronache del mitico e sempre conflittuale melting pot americano. E torna, al posto dell'avvilente 'woke' post moderno, l'antico e più maneggiabile 'ogni cosa (e persona) al suo posto' dei padri e dei nonni. E noi speriamo che ce la caviamo, noi populisti per necessità e per disastro sociale epocale trasmesso in tivù ad ogni trascorrere di telegiornale da decenni a questa parte, con cronache quotidiane di stazioni-accampamento e di case occupate nelle oscene periferie urbane e di stupri e accoltellamenti di bande di nuovi arrivati con barchini e barconi in questo disgraziato paese-mondo in cui nulla sembra rispondere ad un minimo criterio di vivibilità e di sereno vivere associati e in pace. |
Mi piacerebbe vedere dal vivo una performance di quella tale, la 'anchorwoman' coreana vestita di rosa che recita quotidianamente in video e in voce gutturale l'apologia e la laude entusiasta e comicamente sfrenata al suo leader 'rocketman' Kim-il-breve. E' una delle tante 'comiche' che ci vengono dalla realtà illustrata in televisione e, decenni fa, ci venne mostrata quella del Grande Leader Mao Dse Dong che traversava a nuoto il fiume Azzurro, ma ricordo anche una nostra telegiornalista del tg2 innamorata di D'Alema che si meritò una impagabile caricatura in un programma di intrattenimento gestito dalla Dandini. E mi piacerebbe, in un gioco virtuale creato ad hoc, provare a dare rappresentazione e voce a una 'anchorwomen' del XVIIsimo secolo che commentasse in video e in voce -con le inevitabili censure- gli eventi accaduti di fresco alla corte di Enrico VIII in seguito al suo divorzio da Caterina d'Aragona e il matrimonio osteggiato con Anna Bolena che, si dice, fu causa dello scisma d'Inghilterra e origine di tutti i mali e le guerre conseguenti ben gestite peraltro, con alterna fortuna, da Elisabetta la Grande (o la Bastarda, secondo che si parteggi per lei o per Maria Tudor, detta la Sanguinaria, che la precedette sul trono). E il gioco virtuale della Storia ci dice che anche la presente Storia in cui viviamo immersi è fitta di avvenimenti tragici e comici insieme – come l'ultimo: di una minaccia nucleare ultima scorsa che si trasforma oggi, per chissà che segrete vie diplomatiche e piani segreti di Kim rocketman in una riappacificazione con il nemico di sempre, la Corea del sud, e in una comune partecipazione ai Giochi Invernali – con buona pace di Francesco che paventa una prossima guerra nucleare ormai sgonfia di motivazioni e i generali del 'think tank' di Donald Trump spiazzati e che non sanno più che pesci pigliare nel mar cinese settentrionale. Che meraviglioso e drammatico gioco è la Storia! |
La guerra dei Cent'anni. Lo so che siete (quasi) tutti disincantati e sapete in cuor vostro (il cuore tradisce di rado) che la fragile tregua che inizierà domani nella striscia di Gaza – un inferno in Terra anche prima che iniziasse la risposta militare di Israele in seguito al massacro atroce del 07 ottobre 2023 – sarà una tregua di breve respiro. E basterà che sia a tutti evidente che la parte maggiore degli ostaggi (una pratica odiosa di guerra pretesa dei maledetti terroristi assassini) sarà riconsegnata in un bara per fare insorgere lo sdegno e la rabbia degli israeliani e far ripartire con maggior lena la guerra e il massacro di civili che consegue alle orribili strategie di guerra degli assassini terroristi - che i civili li usano quale 'scudo umano' alle loro vite brevi e infamate e maledette dall'odio atavico. Ed è una guerra 'dei Cent'anni' questa di un Medio Oriente che è crocevia di conflitti infiniti – a volte sospesi per anni, ma la guerra sempre sotto evidente traccia dello scontro epocale tra l'Islam guerriero per vocazione e religione e l'Occidente vittorioso a prescindere perché storico padrone della tecnica e degli armamenti sempre più sofisticati e distruttivi. Ed è una lotta 'fino all'ultimo uomo ebreo', come giurano i morituri palestinesi prima di avvolgersi il capo con la divisa di guerra che ne nasconde vanamente i volti, ma hanno perfetta coscienza che le armi dei nemici storici li spediranno presto nel paradiso dei guerrieri vocati alla Jihad - ed è solo il numero strabocchevole dei martiri, un intero popolo, a far aggio sulla padronanza della tecnica bellica degli israeliani che ci consegna, impietoso, il numero dei morti quotidiani sotto i bombardamenti, civili e combattenti stretti in un patto mortale. |
E, non diversamente da un archeologo al lavoro sul campo, estraggo dal fondo dei cassetti gli oggetti dimenticati e 'in sonno' e li valuto per il peso e l'ingombro e l'inutilità prossima e futura – eppure li ho identificati e comperati per un uso che il tempo ha cancellato e sono stati relegati in seconda e terza fila nei polverosi scaffali e lì dimenticati, non diversamente dalle nostre vite in quest'era senile crudele in cui ci addentriamo sospettosi e rabbiosi e incerti, - ma non era da meno, nel suo farsi e definirsi, l'era lontana della giovinezza e dell'età adulta e solo la forza dei muscoli e dei tendini e dei nervi ci accompagnava nelle imprese quotidiane e ci diceva guerrieri vincenti. |
Inviato da: LewisCannon
il 15/08/2024 alle 09:09
Inviato da: cassetta2
il 29/07/2024 alle 22:19
Inviato da: ARCAN020
il 29/06/2024 alle 12:34
Inviato da: fedechiara
il 24/06/2024 alle 06:56
Inviato da: VIOLA_DIMARZO
il 23/06/2024 alle 16:38