Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi di Luglio 2025

Eremi montani e mondi rotti.

Post n°3698 pubblicato il 14 Luglio 2025 da fedechiara
 

14 luglio 2017  · 
Condiviso con Tutti
E da quest'eremo montano dove piove mentre il resto del paese brucia e il clima è mite e le genti serene vien fatto di pensare che, se ancora ci fossero gli dei, lo diremmo (il paese che brucia) preda dell'ira funesta di Giove che ci punisce per mai saper trovare una misura di equilibrio nelle cose - e forse è un dna dei popoli italici l'essere arruffati e confusi e le lingue di Babele che disuniscono la penisola e la consegnano ai feroci artigli delle Furie. E Nettuno ci consegna l'ennesima follia di sei/settemila sbarchi di gente che rimanderemo a casa loro - dopo aver speso centinaia di migliaia di euro in assistenza e verbo di accoglienza profuso a sproposito, - e solo di recente sprazzi di tardivo buon senso rischiarano le menti dei pazzi renziani e si dicono convinti di 'aiutarli a casa loro' e si provano a fare, con 10 anni di ritardo, l'unica cosa sensata e ragionevole di impedire le partenze e dare messaggio urbi et orbi di mai più assalti alle nostre coste da parte di scafisti assassini che usano il grimaldello di uno stupido buonismo - e la legge del mare piegata alla retorica atroce degli slogans politici ed elettoralistici. Gli dei accecano chi vuol perdere e si condanna a morire.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Diversa narrazione.

Post n°3697 pubblicato il 13 Luglio 2025 da fedechiara
 

Diversa narrazione
⚡️Commento dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia
Il 10 luglio, a Roma, si apre la cosiddetta “Conferenza internazionale per la ricostruzione dell’Ucraina”. Già di per sé, il nome scelto per questa iniziativa ben rispecchia la logica cinica e menzognera che viene portata avanti dagli attuali leader dei Paesi occidentali, Italia compresa. Anziché fermare la guerra e risolvere le sue cause profonde, è sulle sue conseguenze che essi pongono l’enfasi, mostrando così al mondo intero la loro brama di dominio, la loro avidità e l’ingordigia, per le quali sono disposti a distorcere completamente qualunque realtà di fatto.
Rifiutandosi di dire “basta” a Zelensky e di indirizzarlo verso la ricerca di strade che conducano a una risoluzione pacifica e diplomatica del conflitto in Ucraina, conflitto iniziato nel 2014 con il colpo di Stato e la repressione militare messa in atto ai danni della popolazione civile russofona delle regioni di Donetsk e Lugansk dai nazionalisti giunti al potere, l’Occidente e l’Italia si aprono nuovamente in un insidioso abbraccio, pronti a promettere il loro “eterno” sostegno finanziario al regime di Kiev per mezzo di forniture di armamenti per svariati miliardi. Peraltro, mentre i vertici italiani spendono come se niente fosse consistenti somme di denaro anche nell’organizzazione e nello svolgimento della conferenza dedicata alla ripresa dell’Ucraina. Ne consegue che, da un lato, si finanzia la prosecuzione della guerra sine die, andando ad accrescere in questo modo l’entità della distruzione e delle sofferenze che la popolazione civile della stessa Ucraina dovrà affrontare; mentre, dall’altro lato, si annuncia che verranno raccolte risorse per ripristinare tutto ciò che è andato distrutto, e che tali risorse saranno ripartite tra tutte le varie istituzioni finanziarie e le imprese esecutrici dei lavori.
Dai media trapelano periodicamente notizie in merito al fatto che una parte consistente delle risorse allocate dagli USA e dall’UE per il sostegno militare al regime di Zelensky, che già si stima abbiano superato i 150 miliardi di euro, non verrebbe usata per i fini a cui è destinata, ma che da tempo sia andata a depositarsi nelle tasche dei funzionari ucraini e di quelli occidentali. Una sorte che, evidentemente, attende anche quelle somme a molti zeri che verranno annunciate a conclusione di questa Conferenza di Roma.
Sappiamo tutti che questa grande mangiatoia ha già acquisito vita propria ed è ormai fine a se stessa, essendosi tramutata in un’enorme voragine finanziaria non soltanto per i Paesi occidentali, ma per l’economia globale nel suo complesso. Solo il Fondo Monetario Internazionale, nel 2023, ha speso per l’Ucraina 15,6 miliardi di dollari, somma che equivale a più di un terzo dell’importo annuo complessivo destinato a tutti i programmi previsti dal Fondo. Da parte sua, la Banca Mondiale, da inizio 2022, ha annunciato stanziamenti per l’Ucraina per quasi 54 miliardi di dollari. Complessivamente, queste somme destinate all’Ucraina ammontano al doppio del valore annuo degli stanziamenti assegnati dai due istituti nati a Bretton Woods a tutti i Paesi africani.
In questo modo, nel tentativo di salvare l’ormai già perduto regime nazionalista di Zelensky, i Paesi occidentali, e in particolare l’Italia con il suo incondizionato sostegno “a 360 gradi” al piccolo führer di Kiev, non soltanto stanno privando la loro popolazione e i loro elettori dei mezzi necessari a finanziare la propria crescita e la realizzazione degli obiettivi interni di carattere sociale, ma stanno anche sottraendo denaro dalle somme promesse ai Paesi bisognosi del Sud e dell’Est globale e destinate a promuovere i loro obiettivi di sviluppo, la lotta contro la povertà e la risoluzione delle problematiche di carattere demografico e ambientale.

 
 
 

Ce n'est pas question.

Post n°3696 pubblicato il 13 Luglio 2025 da fedechiara
 

Ce n'est pas question, monsieur le président.
'Se ci fosse la Luna si potrebbe cantare' recita un distico di una vecchia canzone di De Gregori – e stamattina la Luna c'era, piena e ancora gialla in ora antelucana e poeticamente a nascondino dietro il reticolo dei rami ultimi di un alto albero a me di fronte, ma voglia di cantare a zero, ahimè.
Che volete che si possa cantare se il primo flash delle maledette notizie di un mondo rotto ci racconta della fregola di un Macron che intende schierare 50.000 soldati europei in Ucraina quale forza 'di pace'. E la domanda obbligata è 'Che 'forza di pace' può essere quella di paesi che spediscono quotidianamente tonnellate di armamenti all'Ucraina e forniscono l'intelligence per le operazioni mirate oltre confine? E la seconda, di rincalzo: 'Ma le 'forze di pace non vengono concordate dai paesi in conflitto ai fini di un 'cessate il fuoco'?
E' questo che si mostra oggi in Ucraina? Siamo prossimi ad un 'cessate il fuoco? Garantito da chi, con quali progetti di pace prossima e obiettivi condivisi da parte della due nazioni in guerra?
La risposta l'avete, sempre in cronaca, dove si informa che la Russia, in risposta programmata allo schieramento in Ucraina dei 50.000 di Macron sta apprestando le sue postazioni di missili balistici a testata termonucleare. Ce n'est pas question, monsieur le président, per chi ci ha preso?
Ecco, forse è questo il titolo di un motivetto da cantare alla Luna allorquando ci riapparirà piena e poeticamente semi nascosta tra i rami come stamane: 'Ce n'est pas question, monsieur le président...'
La Luna - Angelo Branduardi
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La Luna - Angelo Branduardi

 
 
 

I Signori degli Alti Pascoli.

Post n°3695 pubblicato il 12 Luglio 2025 da fedechiara

I Signori degli Alti Pascoli 11 luglio 2016
La mia ospite mi dice che anche da loro c'è un problema di qualità e sostenibilità del turismo 'di massa' - complice il grande caldo afoso delle città delle ultime estati scorse e grazie a quel modesto prodotto di fiction televisiva che raffigura il lavoro romanzato di un forestale - impersonato da un attore di gran nome, (l'ex 'Terence Hill' degli sganassoni, finito a fare il prete in tempi di misericordia e bontà da un tanto al chilo).
Un turismo di rapido consumo e rapina costituito da una massa di gente strana, gente mai vocata prima alla montagna e irrispettosa della sua peculiarità e dei ritmi e delle necessarie attenzioni, gente priva di pazienza e rispetto. E il loro ritrovo quotidiano è quel lago che è una perla dolomitica di prima bellezza.
Però, come mi muovo io, cartine dei sentieri alla mano lungo gli itinerari segreti di questa magnifica valle, è grasso che cola se di escursionisti ne conto una decina e, ieri, uno solo, lungo i venticinque chilometri della mia marcia forzata - passando per masi silenti e immensi che dominano i cocuzzoli - e i silenziosi proprietari contadini e allevatori trasformati in post moderni Signori dei loro estesi campi e porzione di boschi e gente capace di montare e dominare egregiamente le macchine agricole di grande complessità che allisciano i pascoli di alta quota come fossero pitture di un Cèzanne: verde chiarissimo sullo sfondo scuro degli abeti e dei larici e il cielo superbo di grosse nubi pannose.
E, la sera, te li ritrovi nei bar dei loro/nostri 'Gasthof' a dialogare tra di loro, birre alla mano, in quel dialetto che non ha nulla da invidiare allo 'Schwitzerdutsch' quanto a incomprensibilità – e sono i nipoti di quei nonni che abbiamo chiamato insensatamente 'nemici' in una guerra di milioni di morti e le creste delle montagne squassate dagli obici e gigantesche mine nelle gallerie sotterranee che scoppiavano sotto ai piedi dei soldati intirizziti nelle trincee. 'Uomini contro', oggi addomesticati dal potere del turismo italiano ed europeo, ma sempre selvatici quel giusto che sa distinguere un pirla da una persona degna di rispetto, seppure avverso per lingua e ingiustizia di trattati e 'confine al Brennero' - che forse si chiuderà o forse no, dipende da quanti clandestini riusciremo a rispedire al mittente in tempi ragionevoli e se sapremo allestire gli 'hotspot' adeguati alla bisogna, come vuole l'Europa delle frontiere chiuse...(segue)
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Habanere e contraddanze.

Post n°3694 pubblicato il 12 Luglio 2025 da fedechiara
 

10 luglio 2015 E le musiche del primissimo mattino, habanere, contraddanze, minuetti, tenute sul registro minimo dell'apparecchio per non disturbare il silenzio magico dell'ora, e l'innaffio delle piante del mio terrazzo, mi riportano alla mente l'hortus conclusus dei monaci medievali e la dolce follia del ritirarsi dal mondo a 'veder fiori ed erbe' crescere silenziosi e gratificarci di forme e colori affascinanti - e tutto il ribollire delle umane cose lasciarlo fuori dai muri che ci recintano e dicono quell'orto prodigiosa isola di sopravvivenza (isola che c'è) in tanto transito caotico di 'troppo di tutto e di niente' che fa la colonna sonora e visiva dei nostri radio e telegiornali.
Fermate il mondo voglio scendere.
E, se capitava perfino a famosi condottieri e capitani di ventura di smettere l'armi e le corazze e provarsi a dimenticare le ferite inferte e i morti sulla coscienza e ascoltare a capo chino i mattutini dentro la navata della chiesa gotica, dopo una notte insonne e gli incubi dei campi di battaglia fitti di cadaveri, gioverà anche a noi dimenticare tutti i morti ammazzati dell'isis e 'boko aram' e la strana voglia di trucidare e sgozzare di tanti giovani rimbecilliti 'foreign fighters', - bis nipoti di inutili e crudelissime 'crociate' a rovescio in cui ancora si dà la vita per un preteso allah che così vuole (vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole)?
E il suggerimento che si vorrebbe dare ai troppi 'capitani di ventura' che infestano il vasto mondo di ritirarsi in un loro provvidenziale 'hortus conclusus' e ripensare le insensatezze loro personali e gli effimeri sogni di gloria e di califfato e/o di 'ritorno alla dracma' non parrà, a ben vedere, così peregrino, provare per credere.
Magari Varoufakis l'ha già fatto, e si sarà chiuso nel suo hortus elegante di un qualche suo attico segreto, dopo tanto tuonare in pubblico parlamento di : 'Europa assassina e banchieri criminali!', - e oggi nessuno sa più dove sia finito con la bella moglie sorridente a ripensare insieme a quanto siano mutevoli, e talvolta ti coglionino, i rivolgimenti delle umane vicende politiche.
Bentornati in Europa (la stessa di prima), cari i miei greci pugnaci, e restateci, con un po' di sforzi virtuosi, come facciamo tutti noi, amanti dell'inno alla gioia.
Ludwig Van Beethoven - Inno alla gioia
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Ludwig Van Beethoven - Inno alla gioia

 
 
 
 
 

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