Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi del 01/05/2019

Orti conclusi

Post n°850 pubblicato il 01 Maggio 2019 da fedechiara
 

01 maggio 2015

Hortus conclusus

E sarà perché prediligo i luoghi del silenzio di natura (ma foltissima era la presenza di cicaleccianti allievi con maestre/professori in testa) che questo hortus conclusus incastonato dentro la bella città di Padova mi incanta, malgrado le gocce di pioggia che disputano lo spazio del cielo al sole nascosto.
E tutti quei nomi di classificazione botanica complicatissima e tutti in latino ti fanno sentire piacevolmente ignorante, ma voglioso di redimerti e impugnare i tomi e sfogliare i volumi - e hai la sorpresa di leggere, sopra un cespuglio che noi diremmo di volgare 'erba', che si tratta invece di 'Carex Ovalis Gooden' un cespuglio di Cyperacea euro-asiatica che ha piantato radici casuali in un vaso del mio giardino pensile e l'ho lasciata crescere e vegetare, perché no: la vita vegetale tutta mi incuriosisce e commuove tanto quanto quella animale e, a volte, di più, considerato il silenzio commovente con cui esprime il suo essere e vivere e tollera ogni umano sopruso e noncuranza.

E commuove del pari il ritrovare nelle palette didattiche piantate sul terreno le citazioni di distici di poesie delicate mandate a memoria come 'l'asfodelo' e i fiori color 'pervinca' – di cui ci piaceva la sonorità, ma non l'avevamo mai visto in natura e distinto dai suoi simili e al massimo arrivavamo al banale 'lilla' delle avvilenti semplificazioni coloristiche del nostro quotidiano - e chissà che splendore sarà 'l'amaranto', con quella sua sonorità spagnola e profumo mediorientale (anche i colori hanno un profumo).

E ci aggiriamo in questo hortus conclusus che è parte dell'immaginario splendido dei grandi giardini dell'Europa delle regge e dei palazzi nobiliari (Versailles, il Belvedere di Vienna) e ne è il vocabolario e la riserva vivaistica e la serra di conservazione a cui attingere in caso di calamità e siccità - ed è un tripudio di forme e colori e simmetrie ed esalazioni di tiepidi profumi ed essenze e impari ad ogni passo che la biodiversità esiste, è splendida e generosissima e tuttavia fragile e dipendente dalla maledetta spinta antropica che si mangia chilometri e chilometri di giungla primaria ogni settimana e distrugge essenze e alberi e piante dai poteri farmaceutici straordinari prima ancora di averne contezza e conoscerne le proprietà e i benefici.

Dovremmo farne un 'expo' del regno vegetale e darci, l'umanità tutta, gli stessi propositi che ci diamo per il cibo – che vogliamo ci sia per tutti e non venga sprecato e se ne valorizzino le diversità ambientali e culturali. 
Natura é Madre e, se è talvolta matrigna, lo è, spesso, perché ce la siamo cercata'.

L'immagine può contenere: pianta, fiore, albero, cielo, spazio all'aperto e natura
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Eppur si muove

Post n°849 pubblicato il 01 Maggio 2019 da fedechiara
 

Maledetta la Terra che ha bisogno di eroi. - 01 maggio 2013

Un bell'articolo di Salman Rushdie ('Elogio del coraggio' da Ghandi alle Pussy Riot copyrigt 'la Repubblica') ci racconta come 'la Terra (e la Storia n.d.r.) abbia bisogno di eroi' - e per fortuna che ne nasce qualcuno e più di uno ad ogni secolo nuovo.

Vero e buono e giusto. E tuttavia è bene ricordare, di contro, la dolente affermazione di Galileo de' Galilei, che rispondeva al rimprovero di un discepolo con la rassegnata invettiva: 'Maledetta è la Terra che ha bisogno di eroi'. 
Ed è difficile dargli torto, se pensiamo che la sua penosissima abiura aveva di fronte la pena e il castigo delle tenaglie della Santa Inquisizione che si sarebbero strette sulle carni vecchie e stanche di sostenere il peso di verità palesi osservate al telescopio contro le pretese verità dei teologi e dei miopi e stupidi lettori della Bibbia intesa come 'vangelo'. 
E davvero, al ricordo di tanta atrocità, ci paiono poca cosa e ridicola le 'scuse' e il 'nostra culpa' pronunciati da Woytila nei confronti del grande vecchio della scienza italica accusato di eresia.

E le Pussy Riot, invece, hanno di fronte 'solo' il carcere e i probabili abusi dei loro carcerieri, ma, fuori delle celle, hanno il premio di una prodigiosa campagna di stampa e della Rete che le osanna e le sostiene e le dice eroine di un mondo che si vuole migliore. Ma Galileo non avrebbe avuto, per certo, nel caso di fiera resistenza alle accuse, neanche una scritta scanzonata sui muri dell'Università patavina tipo: 'Galileo libero e Giordano (Bruno) stopper' perché allora non usava - e il coraggio civile era merce di contrabbando che veniva scambiata in gran segreto e con rischio di vita e/o torture tra i 'clerici vagantes': avanguardie dello scientismo di là da venire.

E che l'umanità ancora si dibatta nei gorghi dell'idiozia religiosa fondamentalista e affoghi nelle morte gore di una politica assassina e condizionata e guidata da orchi assassini che commissionano gli attentati alla libertà e alle vite dei pochi resistenti (giornalisti o dimostranti, come le Pussy Riot o le Femen) è evidenza avvilente di un Medioevo che dura oltre il secondo millennio e non sappiamo come uscire 'a riveder le stelle' - e poter progettare e iniziare quei viaggi spaziali di un'umanità finalmente pacificata e che si è lasciata alle spalle ogni stupidaggine di pretese 'verità divine' ed umane oppressioni e occupazioni violente del potere malvagio. 
Amen e così sia.

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