E, dopo gli anni del Grillo stra parlante e poi silente delle scatolette di tonno vuote, ecco l'anno del bue: solidità, tranquillità, prosperità, trullalà.
Anno che, però, ci viene dalla Cina, già paese di pipistrelli e pangolini pandemici – e questo ci induce a meditazioni ponderose sulle umane illusioni e le tradizioni un filo ridicole di anni nuovi ed auguri conseguenti sempre smentiti.
E chissà quando verrà l'anno dell'asino, invece: paziente e silente e, un tempo, su per le erte salite, oberato di carichi pesanti – con quel suo serale raglio disperato che annichila e dice le umane sorti e le animali un dolore universale sempre presente – come la capra di Umberto Saba che:
'(…) Quell'uguale belato era fraterno
al mio dolore. Ed io risposi, prima
per celia, poi perché il dolore è eterno,
ha una voce e non varia.
Beliamo, fratres. Di muggire, per tutto quest'altr'anno, mi sa, non se ne parla.
Inviato da: aracnoid.999
il 11/04/2024 alle 16:31
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il 29/03/2024 alle 15:03
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il 27/03/2024 alle 14:40
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il 27/03/2024 alle 08:31
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il 03/03/2024 alle 18:19