Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi del 17/05/2021

Il giardinaggio è di destra.

Post n°1625 pubblicato il 17 Maggio 2021 da fedechiara
 

Ho scoperto, con mio sommo sgomento, che l'attività di giardiniere è 'di destra'. Tutto quel potare e tagliar via 'ciò che risulta eccessivo' (G. Celaya) ed eliminare le piante parassite e il regolare la prodigiosa crescita del convolvolo a favore del gelsomino in fiore e la guerra contro il formicare incessante di migliaia di formiche - che cento ne stermini ed altrettante si ripresentano all'appuntamento il giorno dopo provenienti da chissà dove, chissà dove.
E il combattere tutti i santi giorni i voraci afidi che si mangiano le tenere foglie appena apparse e l'accostargli le coccinelle (anch'esse di destra, autentiche formazioni paramilitari in divisa a pois) che se li mangiano di gusto e disinfestano in modo ecologico - tutto questo è maledettamente 'di destra' e legato a un'idea di 'ordine', di 'selezione della razza', di volontà di opporre un'idea regolatrice al dilagare del Caos. Che dalla sua ha l'arma di distruzione di massa della proliferazione incessante e il vento e gli uccelli che trasportano i semi da ogni dove - e ti ritrovi stranissime piante nei vasi germogliate chissà come, e le osservi crescere curioso fino al momento in cui decidi di estirparle 'perché non danno frutto', come suggerisce un apologo citato nei Vangeli.
E sarà di destra quella predicazione di Ghandi che, visitando gli slums di Calcutta e Bombay osannato dai suoi poveri, suggeriva loro - vanamente - di tornare ai villaggi dove vige la frugalità contadina e un piatto di riso lo rimedi ogni giorno - mentre in quegli slums orribili a vedersi si consumava violenza e criminalità assassina e nessuno si prendeva cura dei troppi miseri che morivano di fame per strada?
E, per tornare ai giardini (e alle rose che venivano amorosamente coltivate dagli aguzzini dei campi di concentramento, come si scoprì a Norimberga), sarà di destra anche l'ammirazione che proviamo per i giardini di Versailles e le altre regge europee che abbiamo visitato? Non sarà che tutto quell'ordine e le geometrie dell'arte topiaria e le fontane e le ninfe statuarie e gli Ercoli muscolosi e i putti al centro delle vasche nascondano un'idea di maledetto ordine avverso al proliferare del Caos?
'Ho coltivato l'idea della perfezione', confidava di recente un Eugenio Scalfari disilluso e reso saggio dall'età, 'ma mi sono dovuto arrendere al Caos trionfante e imperante.'
Anche i più lungimiranti semidei del pensiero ordinativo depongono le armi, ahinoi.
Che ne sarà di questa nostra Europa che ha saputo riordinare le sue città oppresse dalle macerie della guerra totale e si era brevemente illusa di andare incontro alle 'magnifiche sorti e progressive' di uno sviluppo economico ininterrotto e di governare al meglio il suo futuro? Saprà ritrovare se stessa e la sua Gioia, cantata a gole spiegate nell'inno di Schiller, anche nel disordine imperante e incessante delle sue frontiere di terra e di mare?

Ecosistema in equilibrio: il delicato rapporto tra afidi e coccinelle |  Approfondimenti

 
 
 

La ripartenza, sai, è come il vento.

Post n°1624 pubblicato il 17 Maggio 2021 da fedechiara
 

Vasti programmi. (La ripartenza, sai, è come il vento.) 17 maggio 2020
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi, scriveva Pavese e non riuscivo (allora, io diciottenne) a capire di chi fossero quegli occhi che ti fissa(va)no con insistenza poetica, d'accordo, e tuttavia inquietante e da toccarsi di sotto.
Ed oggi (io settantenne) capisco che, prossimi all'ennesima 'ripartenza', la morte è una pandemia 20-20 che, miracolosamente, ti risparmia e 'sarà per un'altra volta', ti dici, fissando quegli occhi un po' meno poetici e mostrandole il dito medio in erezione. E il solo fastidio che provo per quegli appuntamenti in cui sora nostra morte corporale 'mi ha dato buca' è il non aver ancora risolto la storica querelle sull'aldilà che somiglia (o non somiglia affatto) all'aldiqua.
Perché di tutte le leggende religiose che hanno ipotizzato le risorgenze corporali e/o gli incontri di qua e di là del Lete non una mi convince di avere le carte in regola per una verosimiglianza consolatoria. No, neanche la reincarnazione, amici buddisti - sarà per questo che mi infastidisce la mascherina?
E tocca guardare quegli occhi della mia gioventù ormai lontana con il fastidio e il cruccio per l'ennesimo appuntamento poetico mancato, sia pure di poco, e non sarebbe male se la smettessimo di darceli e iterarli, questi vani e stupidi appuntamenti (Samarcanda docet) – e, quando si deciderà finalmente a venire, sarà alle spalle, snobbata, e non avrò più 'gli occhi per piangere' e 'chi s'è visto s'è visto' e l'unica certezza è quella dei proverbi fatali che: 'chi muore tace e chi vive si dà pace'. Que reste-t-il de nos amours / que reste- t- il de ces beaux jours...'
Amen e così sia. Buona ripartenza a tutti. Tenete memoria di questi nostri 'ultimi giorni' 20-20 perché il rischio di dimenticarli e tornare a quelli che eravamo prima è alto e c'è chi dice (su Facebook) che non è un bene e che dovremo guardare la morte (scampata) negli occhi e attuare una rivoluzione nelle nostre anime. Vaste programme. La rivoluzione può attendere (come il paradiso del film). Ripartiamo come possiamo un po' 'alla Brancaleone', con l'inevitabile confusione e le polemiche.
Poi ce la racconteremo, l'importante è esserci, ancora per un poco, e testimoniare quel che ci accade. La vita è testimonianza. Come il matrimonio - dice Susan Sarandon all'investigatore in 'Shall we dance?'.
A proposito: quando ripartiamo con le milonghe?

 
 
 
 
 

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