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Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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Messaggi del 09/01/2023
Rappresentatevi la vostra guerra. Quella che più vi piace, quella dove volete che vincano i vostri campioni. Mandate comunicati-stampa alle televisioni di tutto il mondo, istituite postazioni giornalistiche verso le quali indirizzare i moltissimi 'reporters' immaginari provenienti da tutti i paesi satelliti della Nato e sciorinate le vostre cifre e allestite i teatrini bellici dove far giungere gli 'inviati' che documentano gli 'orrori' del nemico e la sfilata dei cadaveri e l'immancabile commissione internazionale per i crimini di guerra – che saranno perseguiti chissà quando, dove, e da chi. Norimberga 2/3/4/5, fate voi la cifra, secondo il tasso di indignazione e rabbia. Non lesinate sulle cifre delle vittime civili e sugli aggettivi, è tutto gratis, si bevono tutto e tutto trasmettono in video e in voce in Occidente di questa 'drole de guerre' virtuale dove Kiev dice 400 morti e Mosca risponde 89, poco citata, in verità, e giusto per il famigerato 'dovere di cronaca'. Chi offre di più? Va da sé – dal momento che si parla di una guerra con un nemico potente - che la risposta a quella (supposta) strage di parte ucraina avrebbe avuto una risposta forte e a breve, perciò oggi Mosca rilancia: 600 soldati ucraini morti, ma Kiev declina e si limita ad uno sprezzante 'fake news'. Mancano all'appello gli 'scemi di guerra', ma non se ne sente la mancanza. Però è vero che abbiamo un po' tutti, perfino i filo ucraini più sfegatati, l'impressione che non ci siano veri campi di battaglia e soldati veri e cannoni e missili e tutto l'ambaradan che conosciamo, bensì mille postazioni giornalistiche occidentali con i soldatini di piombo spostati da Kerson a Bakhmut. La più fornita e meglio organizzata è quella dove siede Zelenksy in maglietta felpata, che ha a disposizione un vero e proprio studio televisivo e cameramen adoranti che lo seguono in tutti i suoi spostamenti - e le sue parole sono Verbo e Vangelo non solo per i suoi connazionali, bensì per tutti noi filo Nato e filo armamenti (lo siamo?) dei paesi satelliti al gran sole degli Usa. Una stella fissa che ci invia i raggi diurni della sua santa e sfolgorante luce occidentale ed in cambio dell'obbedienza cieca ci invia le navi cariche di gas liquefatto a costo oro - che sostituisce quello, pressoché gratuito, che avevamo dalla Russia. Fatevi la vostra guerra e date(ci) i numeri. Viviamo in una società liquida dove l'informazione è gassosa. Ossigeno puro. Non inalatene troppo e tutto in volta. Ubriaca e la vista vi si annebbia in giallo e blu, i colori della vittoria. In alto le bandiere.
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Eresie di ieri e conservatorismi di oggi. Bergoglio in trincea. E probabile che il nuovo 'papa emerito' (Bergoglio ha già firmato le sue dimissioni in caso di impedimento fisico) – finalmente solo sulla tolda – si decida a contentare quei fedeli della curva nord di piazza san Pietro che gridavano scompostamente: 'Santo subito'. Primo perché un ennesimo santo, nella vastissima Assemblea Celeste, non costa molto e non si nega a nessuno poi perché 'promoveatur ut amoveatur' è regola universale - e un papa scomodo per dottrina e ferrei comportamenti conseguenti è bene traslarlo post mortem nel rassicurante Pantheon dove verrà allineato e imbalsamato quale ennesimo prodotto di sicura produzione e protezione ecclesiastica. Un rivoluzionario a rovescio, il Benedetto, mite pastore tedesco, in tempi di misericordia universale ammannita senza troppa destrezza e senza i necessari distinguo a destra e a manca dello schieramento sociale - ormai decollato verso i lidi siderali del relativismo dottrinale e le chiese vuote e le vocazioni sacerdotali al palo. Non diversamente si fece con Francesco, l'omonimo del presente papa, nel Dugento degli scismi poveristici e della temibile eresia catarina finita con le stragi. Lo si chiamò a Roma, il mistico delle Creature, e gli si allestì attorno il 'sobrio' funerale in vita che lo costringeva in catene – lui e il suo movimento para scismatico – e fu indicato quale 'Santo subito', ma dentro l'ortodossia di una Chiesa pubblicamente lapidata nelle piazze dei paesi e, su al Nord, di là delle Alpi, e clamorosamente condannata perché 'simoniaca' e viziosa e troppe le aspirazioni 'temporali' del 'Papato' che si contrapponeva – perfino manu militari - all'Impero laico dei re. Correva l'anno...
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… e, a rileggere i giornali di qualche mese fa o un anno prima, l'impressione è che non siamo affatto 'figli delle stelle', come si cantava in gioventù, bensì abbiamo speso 'fiumi di parole tra noi', come recitano i Jalisse - che hanno affidato ad una sola canzone e ad un solo ritornello fatale di quella l'intera parabola del loro successo. Abbiamo speso fiumi di parole sul dissesto del territorio e sulla necessità di imporre per decreto - ora, subito, da domani stesso - ai Comuni di ogni parte d'Italia il diktat sanitario de 'mattoni nuovi zero', al fine di far partire un discorso nuovissimo e sano sul corretto abitare i luoghi e risiedervi in sicurezza ed armonia di paesaggi, e non consumare oltre il poco suolo che ci rimane sgombro di orribili cementificazioni e condomini osceni a vedersi e a udirsi, ma sono corsi e corrono, in questo disgraziato paese, 'fiumi di parole' vuote e malsane che perpetuano l'andazzo tragicissimo di Consigli comunali che hanno il ruolo di malvagi collettori e amplificatori di istanze che vengono dai loro cittadini di ampliare a dismisura, modificare, estendere i loro sguardi di malta e cemento puntati sull'orizzonte zero e grigissimo del nostro futuro. |
Inviato da: fedechiara
il 02/05/2023 alle 13:33
Inviato da: cassetta2
il 02/05/2023 alle 09:29
Inviato da: misteropagano
il 18/04/2023 alle 10:51
Inviato da: fedechiara
il 18/04/2023 alle 08:59
Inviato da: misteropagano
il 17/04/2023 alle 15:13