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Messaggi del 07/05/2018

I chiari di luna che uccidono il futuro

Post n°486 pubblicato il 07 Maggio 2018 da fedechiara
 
Foto di fedechiara

 

Ce ne fosse uno che ha un progetto credibile di nuova fondazione e vivibilità possibile futura per questa città di ammuffiti colombi, gabbiani aggressivi e residui abitanti con cani – consolazione ultima che conforta, pelosamente, il loro senso di abbandono e il loro essersi ridotti a riserva pellerossa in un mare di b&b e alberghi in costante crescita.
Fioccano le analisi, le diagnosi infauste e le invettive conseguenti, ma non una sola proposta praticabile, nessuna prognosi per la malattia incurabile di cui soffre la città: il troppo che stroppia, che deborda, che tracima, che inonda, ogni anno nuovo di più e siamo curiosi di sapere se c'è un limite all'alluvione – se un 1966 di disastrosa alluvione turistica è visibile sull'orizzonte degli eventi che costringa gli ingegneri a progettare una diga alta, un M.o.s.e di nuova progettazione che argini il mare turistico che s'innalza peggio di un anticipato scioglimento dei ghiacci dei poli.

E ci stringe il cuore il leggere che facciamo degli ultimi sussulti di vita cittadina che si barrica alla 'Vida' in campo san Giacomo dell'Orio (no stene cavar ea Vida), indicato quale ridotta pellerossa residuale perché campo di giochi e di bimbi urlanti, ma ne viene sfrattata perché niente e nessuno può fermare la libera compravendita degli immobili in una città che è andata all'asta da tempo e le offerte sono in vertiginoso rialzo perché sulle case turisticizzate si lucrano redditi parassitari che nessun'altra attività garantisce.

Ed è avvilente constatare che ha vinto 'il chiaro di luna' tanto odiato e vilipeso dai futuristi e che tanto giro di denaro turistico nelle tasche di alcuni non impedisce ad una gran quantità di sfrattati ed esodati di lamentare i loro personali 'ciari de euna' di una città 'luna park', 'veniceland', 'parco a tema', come la si indica e designa nelle invettive rabbiose - e 'sarà quel che dio vorrà' di questo luogo della terra benedetto dalla Bellezza e castigato insieme perché la Bellezza, in tempi di masse debordanti e sciami di locuste, è un castigo e una iattura. Chi vivrà vedrà.

Il critico su “Unomattina”: tratta Venezia come un luna park per cretini Pigozzo e Zottis (Pd): soluzioni pittoresca, la soluzione va trovata a monte
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