Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi del 08/09/2018

Favole di morte e resurrezioni

Post n°600 pubblicato il 08 Settembre 2018 da fedechiara
 

08 settembre 2015
Jiang Heng, artista cinese, ('Highway to Hell' - palazzo Michiel - Strada Nuova - Venezia) ci racconta da par suo che, malgrado quegli occhi strani che si ritrovano, lui e i connazionali, uguali pensieri filosofici relativi al dolore di vivere e alla vita breve e all'oscurità della morte, illuminano le sinapsi orientali e occidentali.
Ed ecco la sua riflessione amletica col teschio (molti teschi) adornato di una effimera florealità pittorica che lo traduce in 'pop art' un filo macabra, ma capace di ricordarci che 'siamo polvere' - magistralmente aggregata e in qualche modo funzionante - ma che 'polvere ritorneremo', ahinoi, dopo aver scroccato un bel po' di filo alle Parche.
E, malgrado le bambole e i bamboleggiamenti delle giovanissime fanciulle in fiore che vediamo ospiti delle nostre calli e fanno 'ciao-ciao' con le manine a bordo dei motoscafi strapieni, anche quella loro bellezza orientale e l'incarnato niveo e liscio che gli invidiamo subiranno l'onta del Tempo - che tutto ossida e trasforma in decrepitezza e abbandono e diverso futuro.
Ed ecco spiegarsi davanti ai nostri occhi, a tutta sala, l'orrido campo di morte di migliaia di 'Barbie', - un ossario 'pop' funereo e spaventosissimo su cui campeggia 'l'albero degli impiccati', che già conoscevamo per via di Pinocchio, favola di morte e resurrezione del nostro Collodi -, a dirci che tutto, perfino quelle stupidissime bambole che hanno riempito l'infanzia lieta e leggera delle nostre figlie e nipoti, tutto decade e si corrompe e la vita umana è e sarà piena di pillole da ingurgitare per restare in salute un paio di anni ancora, viva la Medicina che nutre la Speranza.
E sarebbe interessante conoscere come e dove l'artista sia riuscito a collezionare tutte quelle povere bambole morte per smembrarle sadicamente e 'artisticamente'.
La Biennale di 'tutti i futuri del mondo' è anche questo, prova a dirci Jiang Heng: il racconto di un futuro breve e corrotto già al suo nascere. Praticamente un ripasso dell'Eccesiaste.
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Ci muove il sorriso

Post n°599 pubblicato il 08 Settembre 2018 da fedechiara
 

 

Che lo si voglia oppure no si torna circolarmente alla politica. La decisione del pubblico ministero Patronaggio di inquisire l'operato di Salvini versus nave Diciotti ricolma di 'richiedenti asilo' ferma nel molo di Catania, ipotizzando il reato di sequestro di persona e altri di sua fantasia, è una decisione politica. Che cozza e fa a pugni con la politica di un ministro che ha mostrato di voler governare gli accadimenti tragici dei naufragi quotidiani organizzati dagli scafisti assassini e scambiati con 'salvataggi in mare' dall'ipocrita verbo buonista radicale.

E dalla politica è venuta la scrittura di quel codicillo di una legge che sanziona chi usa della vita di una o più persone per rivalersi verso terzi, id est lEuorpa che, come le stelle, resta a guardare gli accadimenti drammatici che si susseguono da decenni nella sua liquida e indifesa frontiera sud col corollario di migliaia di morti affogati nella infame lotteria dell'arrembaggio alle coste dell'Europa-Bengodi.

Perché sorprendersi, allora, se il ministro indagato e imputato di reato si appella alla politica, al suo buon diritto di governare gli accadimenti e ricorda alla corporazione dei giudici che 'non sono stati eletti' da quel popolo sovrano nel cui nome, peraltro, emettono le strane e discusse e controverse sentenze di condanna e/o assoluzione?

E che ci sia venuto da ridere e/o da piangere posti di fronte a una quantità di sentenze incomprensibili e molte da rigettare, nel corso dei molti decenni trascorsi in questo paese di molta infamia e poca lode, è indubbio - e io personalmente, e moltissimi altri come me, abbiamo pensato 'non nel mio nome', non in nome del popolo sono state pronunciate quelle sentenze e mandati assolti o prescritti stupratori, assassini e ladri notori e danarosi assistiti da valentissimi azzeccagarbugli.

Perciò si accetti, dalle parti della associazione magistrati e dalle parti politiche che sempre insorgono in sua difesa, che 'il popolo' - in nome del quale si sono pronunciate troppe sentenze discutibili e discusse e rigettate 'coram populo' – si accetti che ci sfiori, ci accarezzi, ci seduca l'idea che venga fatta finalmente una 'riforma della giustizia' radicale e che meglio accordi popolo e corporazione dei magistrati, e restituisca alla politica ciò che è della politica.

Il più presto possibile perché di questo conflitto tra magistratura e politica non se ne può più e l'idea di un giudice, o molti giudici, che 'non fanno politica' bensì 'applicano le leggi' (a modo loro) non convince più nessuno e ci muove più di un sorrisino.

ILFATTOQUOTIDIANO.IT
Il sequestro dei 49 milioni di euro alla Lega. E poi i carabinieri che arrivano al Viminale per consegnare l’atto che ufficializza l’accusa da parte della Procura di Palermo di sequestro di persona aggravato dei migranti a bordo della Nave Diciotti. Per il vicepresidente del Consiglio Matteo Sal...

 
 
 
 
 

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